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Discorso sugli Italiani: la nostra storia, le nostre domande, i nostri problemi

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2007 18:47
25/07/2007 11:11
 
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Re: Re: Re: Torniamo all'argomento principe (o imperatore..... ;-))
silvanapat, 25/07/2007 08.03:



A quei tempi nessun uomo era libero. Tutti dipendevano dalla volonta'e dai capricci dei potenti.
Silvana






Detto così, non vedo tanta differenza rispetto al presente. Ho qualche dato interessante sui capricci dei potenti di oggi, ma non li metto qui, altrimenti vado ot. Io voglio parlare di Federicooooo [SM=g10698].
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ECCOTI LA SUA SPADA


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un po' di storia
Spada da cerimonia (scheda a cura di Stefania Mola)

realizzata a Palermo, ante 1220

(Vienna, Kunsthistorisches Museum, Schatzkammer, inv. XIII 16)

Spada: lungh. cm 108,5.

Lama in acciaio, impugnatura ed elsa in legno rivestito di placche d’oro decorate a smalto e filigrana; il pomo d'argento dorato con l'aquila imperiale e il leone di Boemia è un’aggiunta dell’epoca di Carlo IV (Praga, terzo quarto del XIV secolo).

Fodero: lungh. cm 92,5.

Legno con pergamena, involucro di lino con placche d'oro, perle e quattro rubini all’imboccatura. Dette placche sono in parte decorate con boccioli avvolti di filigrana su campi triangolari riempiti da filigrana "a vermicelli", in parte con disegni geometrici in smalto cloisonné (tecnica di lavorazione con la quale la superficie da decorare è divisa in microsettori corrispondenti al disegno – da riempire di pasta vitrea – tramite striscioline metalliche; a vetrificazione avvenuta, le striscioline appaiono come linee che separano i vari colori e “disegnano” la superficie decorata).

La spada fa parte del parato utilizzato nel 1220 per l'incoronazione di Federico II a Roma, e da lui stesso commissionato agli opifici palermitani. Nel Kunsthistorisches Museum di Vienna sono conservati anche i guanti appartenenti allo stesso corredo, mentre assai simile per stile e tecnica esecutiva risulta la corona proveniente dalla tomba di Costanza d’Aragona, una delle mogli dell’imperatore, oggi conservata nel Tesoro del Duomo di Palermo.

La scelta di un manufatto tessile per impreziosire un fodero di spada si può spiegare in due modi: a Federico stava particolarmente a cuore il fatto che il peso di spada e fodero insieme fosse ridotto al minimo; inoltre, negli opifici palermitani, l'arte tessile occupava un posto di prim'ordine rispetto all'arte orafa.

silvana
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Dal Mezzogiorno Federico mancava da 8 anni e non trovò una situazione facile. Durante gli anni in cui rimase in Germania, il Regno di Sicilia era rimasto in balia dei comandanti militari tedeschi. Inoltre feudatari e comunità cittadine avevano approfittato della debolezza della monarchia per estendere i loro domini e le loro autonomie. Il primo obiettivo di Federico, fu quindi, la rivendicazione di tutti i diritti regi. Con la Dieta di Capua, decise di abbattere tutti i castelli che erano stati costruiti abusivamente (come lo Stato attuale!!!), di annullare le autonomie cittadine. Ovviamente i baroni opposero resistenza, ma l'astuzia del sovrano gli permise di vincere la partita: mise i feudatari minori contro i più potenti e al momento opportuno si disfece anche di loro.
In secondo luogo si occupò dei Saraceni, che occupavano all'epoca vaste zone dell'isola ed erano completamente sottratti al controllo regio. Le battaglie durarono per due anni, fino al 1224, quando i Saraceni sconfitti furono deportati in Puglia (Lucera) dove poterono professare liberamente la loro religione. Un atto di tolleranza unico nell'Europa cristiana dell'epoca. Ovviamente la decisione provocò le ire di molti contemporanei, ma la scelta si rivelò assai felice, visto che in questo modo il sovrano potè contare sulla totale dedizione dei Saraceni di Lucera...
[...continua]

Chissà da cosa derivava questa sua lungimiranza. Un sovrano importante come lui che lascia vivere liberamente i musulmani nel suo regno, mentre tutti gli altri sovrani partecipano alle Crociate (anche se successivamente lo farà anche lui).
Nemmeno noi oggi abbiamo capito cosa significa tolleranza, ma sembra che Federico lo sapesse.
Bella anche la mossa di mettere i baroni gli uni contro gli altri. Baroni accecati dal provincialismo. Come gli veniva in mente di mettersi contro Federico II di Svevia? Un uomo così, è meglio averlo come "amico" o protettore. Un nemico di tale portata va temuto e non sfidato, non è saggio...

Silvana, per caso c'è una biografia decente di quest'uomo? Qualcosa che tu possa consigliarmi? Magari non scritta da autore italiano (sono scettica su molti autori italiani).
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Chissà da cosa derivava questa sua lungimiranza. Un sovrano importante come lui che lascia vivere liberamente i musulmani nel suo regno, mentre tutti gli altri sovrani partecipano alle Crociate (anche se successivamente lo farà anche lui).
Nemmeno noi oggi abbiamo capito cosa significa tolleranza, ma sembra che Federico lo sapesse.
Bella anche la mossa di mettere i baroni gli uni contro gli altri. Baroni accecati dal provincialismo. Come gli veniva in mente di mettersi contro Federico II di Svevia? Un uomo così, è meglio averlo come "amico" o protettore. Un nemico di tale portata va temuto e non sfidato, non è saggio...

Silvana, per caso c'è una biografia decente di quest'uomo? Qualcosa che tu possa consigliarmi? Magari non scritta da autore italiano (sono scettica su molti autori italiani).



Prima di tutto Simona, ricordati di quello che ho scritto prima: da piccolino visse a Palermo fra musulmani, ebrei, cristiani e da ragazzino intelligente, assorbi' come una spugna tutto quello che potè sulla cultura ed usi dei vari popoli. Questo gli servì poi in seguito quando iniziò a trattare con i vari popoli.
Non mi pare che partecipò alle Crociate (dovrò controllare). Credo che in un primo tempo disse di sì al Papa e poi si accordò con il sultano e questo gli valse la scomunica. (non prendere per oro colato questo che ti ho scritto, non vorrei fare una brutta figura ma ricordo vagamente questo episodio).

Ora il libro.
Ti ricordi quando iniziammo a parlare di Federico?
Sapevo di avere un libro molto bello letto tanti anni fa, ma non sono riuscita a trovarlo nella mia libreria. Era di uno scrittore tedesco.
Lo sai anche il famoso detto che i libri non si prestano?
Dopo una giornata intera a frugare nella libreria mia e di mio marito, a mio marito è arrivato un flash di memoria "forse l'ho imprestato a mia sorella"........bene, chiamala...è in vacanza e torna i primi di settembre.......ce l'ha lei e si è giustificata che non me lo aveva restituito ancora perchè ogni tanto lo riprende per rileggerlo e sti...........c...i (ci vuole vero Simona?) compratelo no? se un libro piace è bello averlo in libreria e tenerselo tutto per sè.
quindi Simona non lo posso consultare prima di settembre. Avrai pazienza? Credo di sì.
Ciao
Silvana
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25/07/2007 15:39
 
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Re:
Bag End, 25/07/2007 13.41:



Chissà da cosa derivava questa sua lungimiranza. Un sovrano importante come lui che lascia vivere liberamente i musulmani nel suo regno, mentre tutti gli altri sovrani partecipano alle Crociate (anche se successivamente lo farà anche lui).



Ti ricordi bene Silva', ma la crociata viene dopo. Forse ci arrivo alla prossima puntata, o quella dopo.
Per il libro di cui parli aspetterò paziente fino a settembre. Mmm non vedo l'ora di avere sto titolo. Sono curiosa di sapere se effettivamente era una persona affascinante come viene descritta nei libri di storia, oppure se è solo uno specchio per le allodole.
La spada è molto bella. Pensa che a Dicembre sono stata a Vienna, ma non ho fatto in tempo a vedere tutto (i castelli degli Asburgo portano via un sacco di tempo). Il museo in cui è esposta non l'ho visto, purtroppo.
Indubbiamente la corte multietnica in cui è cresciuto hanno influenzato il suo carattere, ma non è sufficiente. Per risolvere certe questioni politiche ci vuole astuzia, intelligenza, e tante altre qualità che se non le hai fa la differenza.
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26/07/2007 15:14
 
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cara Simona,
ti sei data alla macchia? [SM=g8254] [SM=g8254]

[Modificato da silvanapat 26/07/2007 19:02]
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26/07/2007 15:33
 
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Re:
silvanapat, 26/07/2007 15.14:

cara Simona,
ti sei data alla macchia? [SM=g8254] [SM=g8254]

Io posso pure svolazzare, ma sempre a portata di mano o di voce (ho pure questo msn) ma tu? [SM=g10395] [SM=g10395]

Volevi tanto parlare di Federico II e adesso? [SM=g10324]

Ho però l'impressione che tu l'abbia idealizzato moltissimo; è vero, come uomo politico, mecenate, statista, condottiero, legislatore e quant'altro nulla da dire però..però..lo sai che se tu fossi vissuta ai suoi tempi con il carattere che ti ritrovi ti avrebbe già infilzata con quella bella spada che ti piace tanto? [SM=g9295] [SM=g9295]
anche se come regnante va ricordato come colui che per primo ha cercato di applicare il precetto della fratellanza e dell'integrazione razziale;
ma con il tuo caratterino certo qualcosa l'avresti detta o NO? Cosa?.....fammi pensare ah sì : e sti c...i...., ma va fanc..., e quella manina da discola che ogni tanto inserisci nei tuoi post?
Pensi proprio che ci sarebbe passato sopra? Sì, forse con il suo bel cavallo razza Murgese.
A proposito lo sai che l'unico cavallo di razza pura italiana è il Murgese? Le altre razze gli allevatori le hanno tutte per così dire imbastardite incrociandole con quelle inglesi ed altre. Per cui il Murgese è l'unico cavallo italiano ed era quello usato da Federicooooooooooooooooooooooo [SM=g8806] [SM=g8806] [SM=g8806]

ciao
silvana




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26/07/2007 15:36
 
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Re:
silvanapat, 26/07/2007 15.14:

cara Simona,
ti sei data alla macchia? [SM=g8254] [SM=g8254]
mi sono quotata da sola

scusatemi, ma il caldo mi ha fatto fare dei piccoli disastri e mi sono pure quotata e non sono riuscita a correggermi, aiutooooooooooooo, penso che il TAPIRO mi rimarrà ancora per un pezzo!

Bag, dove sei andata a far danni?
Stai lievitando tu adesso. Hai preso per caso delle gocce svedesi?

ahahahahahaha
silvana


[Modificato da silvanapat 26/07/2007 15:41]
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26/07/2007 16:19
 
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CARA SIMONA,

non avendo il mio libro a disposizione mi sono fatta un giretttino in internet e guarda qui cosa ho trovato:
FEDERICO II DI SVEVIA


Palermo



Molti sono coloro che si offrirebbero come tutori del piccolo orfano, e non certo per carità cristiana. I più interessati sono i nobili tedeschi, già scesi in Sicilia al seguito di Enrico VI. Ma anche il papa, Innocenzo III, grande fautore della superiorità della Chiesa su ogni potere secolare, mostra interesse per l'educazione del piccolo Federico.

Costanza, troppo lontana culturalmente dai rozzi baroni germanici, sceglie l'alleanza con il pontefice. E con la sua preziosa benedizione, un bimbo di nemmeno 4 anni viene incoronato re di Sicilia nel Duomo di Palermo: è il giorno di Pentecoste del 1198. È l'ultimo atto politico di Costanza che muore pochi mesi dopo. Innocenzo, del quale il re di Sicilia è vassallo, nomina un collegio di vescovi quali reggenti in attesa della maggiore età del piccolo monarca.

A Palermo Federico vive una triste infanzia quasi prigioniero nel castello di Maredolce. La leggenda vuole che il re bambino sfugga, di tanto in tanto, ai suoi tutori per scorrazzare con i monelli nelle strade della città. Il contatto con l'ambiente palermitano, caratterizzato dalla coesistenza di tre culture, l’occidentale cristiana, la bizantina e l'araba, sarà decisivo nella formazione di Federico.

In un clima reso fosco dai continui intrighi e dalle lotte che lo vedono pedina inerme nelle mani dei potenti, Federico diventa direttamente adulto. A quattordici anni viene proclamato maggiorenne. Otto mesi dopo sposa Costanza, figlia del re d'Aragona, vedova ventiquattrenne del re d'Ungheria.

continua................


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27/07/2007 16:38
 
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Simona cara,

sparisci così senza avvertire? [SM=g10395] [SM=g10395]
Non mi dire che pure tu hai comprato "l'Amaro alle erbe svedesi" ne hai bevuto un pò e adesso stai svolazzando felice in altri lidi! [SM=g8483]
Se fosse così sarei contenta per te, divertiti , riposati e ritorna agguerrita. [SM=g8286]
Ciao
Silvana

p.s. non credo però che saresti andata via senza salutare, perciò sono un pochino preoccupata. Fammi sapere qualcosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921]
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28/07/2007 13:04
 
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intanto ti faccio vedere il cavallo:








RAZZA MURGESE


[Modificato da silvanapat 28/07/2007 13:24]
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28/07/2007 13:12
 
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UN POCHINO DI STORIA SUL MURGESE e FEDERICO:

Erano murgesi i cavalli di Federico II



Da tempo sapevamo che Federico II di Svevia fu un impareggiabile allevatore di cavalli: la sua cultura equestre dà ancora dei punti a quella italiana odierna e comunque per fama è solo paragonabile a quella del greco Senofonte. Ma oggi, da un saggio dello storico Franco Porsia dell’Università di Bari (I Cavalli del Re, Schena Editore, Fasano), apprendiamo non solo che i cavalli dell’imperatore erano i migliori dell’epoca, tanto che, considerati arma strategica, ne era assolutamente proibita l’esportazione dal Regno pena punizioni gravissime, ma anche che egli aveva proprio in Murgia ben tre allevamenti. E questo perché secondo lui, ed aveva ragione da vendere, i cavalli, per farsi zampe e zoccoli – la cui qualità, checché oggi ne pensino gli attuali “esperti” nazionali, è prioritaria su ogni altra – non dovevano essere allevati nelle pianure verdi e umide, ma sulle colline aride e pietrose, come la Murgia, appunto, luogo arido e pietroso come nessun altro in Italia. Inutile dire che la durezza degli zoccoli dell’odierno murgese non ha rivali. Di più: nel suo celeberrimo trattato De Arte venandi cum Avibus, l’imperatore dà una descrizione dei requisiti del cavallo da falconeria che calzano come un guanto sul murgese, il quale infatti si adatta senza problemi a quella nobile caccia, come è stato scoperto recentemente (quasi tutti gli altri cavalli sono insofferenti alla presenza e al volo del falco o dell’aquila). Anche lo scudiero dell’imperatore, il nobile Giordano Ruffo, nel suo De Medicina Equorum verosimilmente scritto su istigazione di Federico, elenca le caratteristiche fisiche del cavallo ideale: esse, compreso il posteriore più alto del garrese, sono esattamente quelle del murgese odierno. Purtroppo né Federico né Giordano fanno alcun riferimento al colore del mantello probabilmente perché ai due, giustamente, interessava la funzione e non l’estetica del cavallo, per cui il colore non era un fatto degno di nota (ma si sa che la cavalcatura più amata dall’imperatore era Draco, uno stallone morello). A proposito del mantello esiste una testimonianza ufficiale trecentesca della presenza anche allora dominante di cavalli morelli nella Murgia. Si tratta del testamento della vedova di Sparano da Bari: due terzi dei suoi 30 cavalli a Altamura hanno pilum maurellum.
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29/07/2007 08:23
 
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Dopo PALERMO, continuo con i luoghi di FEDERICO




AQUISGRANA




La Cappella Palatina nell'antica capitale di Carlomagno è il miraggio di ogni aspirante alla corona imperiale. Federico vi entra da trionfatore nel luglio 1215. ma la regia dell'operazione è, ancora una volta, del pontefice. Innocenzo III ha, dapprima, sponsorizzato l'ascesa al trono imperiale del mediocre Ottone di Brunswick, pensando di poterlo tenere agevolmente sotto controllo. Tuttavia, quando Ottone si cala troppo diligentemente nel ruolo di imperatore e comincia ad occuparsi di politica italiana, Innocenzo non esita a scomunicarlo, a contrapporgli il giovane Federico come candidato all'Impero, e a scatenargli contro il re di Francia, Filippo Augusto. Quest'ultima si rivela la mossa decisiva. I cavalieri francesi sbaragliano quelli tedeschi a Bouvines, il 27 luglio 1214. È un gran giorno per la Francia e per il giovane Hohenstaufen. La sera stessa, Filippo Augusto invia a Federico l'aquila dorata rinvenuta dai suoi uomini tra i resti della tenda di Ottone, abbandonata dagli imperiali in rotta.

Un anno dopo, dicevamo, Federico è ad Aquisgrana, sul punto di essere incoronato Re dei Romani, ultimo diaframma che lo separa dal titolo imperiale. Nella penombra della cripta sotto la Cappella Palatina, prende parte ad una cerimonia di alto valore simbolico. Davanti a pochi eletti, la salma del primo imperatore, Carlomagno, viene riesumata e i "sacri" resti traslati in un'urna d'argento riccamente decorata con le figure degli Apostoli. Lo stesso Federico sigilla la preziosa tomba. Al termine del rito, risaliti nella cappella, ha luogo l'incoronazione. Sigfrido, legato del pontefice e arcivescovo di Magonza, pone sul capo di Federico il diadema regale. Alla fine dell'incoronazione un piccolo fuori programma: il giovane re strappa la croce dalle mani dell'attonito arcivescovo e promette solennemente di recarsi in Terrasanta da crociato, continuando l'impresa che il nonno Barbarossa aveva abbandonato annegando in Cilicia, sulla strada per Gerusalemme, 25 anni prima.

Chi immaginava il nuovo imperatore come un giovane inesperto e indeciso, in primis papa Innocenzo, è servito.





continua....................
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29/07/2007 11:44
 
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Re:
silvanapat, 27/07/2007 16.38:

Simona cara,

sparisci così senza avvertire? [SM=g10395] [SM=g10395]
Non mi dire che pure tu hai comprato "l'Amaro alle erbe svedesi" ne hai bevuto un pò e adesso stai svolazzando felice in altri lidi! [SM=g8483]
Se fosse così sarei contenta per te, divertiti , riposati e ritorna agguerrita. [SM=g8286]
Ciao
Silvana

p.s. non credo però che saresti andata via senza salutare, perciò sono un pochino preoccupata. Fammi sapere qualcosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921]


Ciao Silvana che bella sorpresa che ho trovato tornando. Mi sei mancata in questi giorni. Come ti ho scritto con la fzzmail (che non so se hai ricevuto) sono stata impegnatissima con i lavori. Ora sono tornata. Da domani rcomincierò a scrivere a pieno ritmo, spero.
Bellissimo il cavallo.
Per quanto riguarda Federico, io sono un'inguaribile sognatrice, quindi so di averlo idealizzato. Cosa sarebbe successo se fossi vissuta al suo tempo? Avrei cercato di farmi infilzare dalla sua spada [SM=g8859], quella di fuoco.... [SM=g8166]. Come ho scritto in precedenza un uomo così non è bene averlo come nemico, poco saggio, ed io mooolto paracula [SM=g8291].

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Mi sei mancata in questi giorni. Come ti ho scritto con la fzzmail (che non so se hai ricevuto) sono stata impegnatissima con i lavori. Ora sono tornata. Da domani rcomincierò a scrivere a pieno ritmo, spero.
Bellissimo il cavallo.



sIMONAAAAAAAAAAAAA, certo che l'ho ricevuta, adesso...............perchè l'hai scritta adesso, [SM=g8921] ..........ma sei mancata 3 giorni e mi stavo preoccupando. Già ti vedevo in singolar tenzone con il secondo elettricista o con il muratore..........che te possinooooooooooooooooo(come si dice a Roma). [SM=g8921]

Cmq l'importante è che tu stia bene. Ti ho preparato un pò di materiale cartaceo da leggere per portare un pochino avanti il nostro studio.


Sai Simona, mi sono chiesta come mai nessuno intervenga qui, forse l'argomento non interessa, mi dispiace molto perchè la storia del meridione dovrebbe intrigare molti, in special modo i MERIDIONALI.
Forse stanno aspettando il Risorgimento! Detto fra noi pure io!

Siamo noiose? boh...boh...boh... [SM=g8254] [SM=g8254] [SM=g8254]
ciao
silvana
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Per quanto riguarda Federico, io sono un'inguaribile sognatrice, quindi so di averlo idealizzato. Cosa sarebbe successo se fossi vissuta al suo tempo? Avrei cercato di farmi infilzare dalla sua spada , quella di fuoco....




Simona, solo dopo averla riletta una seconda volta ho capito il doppio sensoooooooooooooooo

Simonaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921]
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Silva' te l'ho detto che sono una sognatrice, ma io sogno in grande, eheh [SM=g8852].
Aspetto di leggere il tuo materiale, ho la bavetta alla bocca, slurp.
Sono convinta che gli altri si annoino a morte a leggere questo topo. Lo capisco, in parte, ma io sono troppo curiosa. Devo sapere. Aspetto fiduciosa.
A proposito non ho duellato con nessuno, nè il muratore, un santo [SM=g8490], nè l'elettricista. E nemmeno con l'omino della cucina. E' arrivata venerdì ed è bellissima. Metterò le foto appena troverò tempo. Ora sto per uscire con la mia dolce metà [SM=g9430] e mio cognato per andare alla Bufalotta (il nuovo centro commerciale), per prendere un po' di fresco, qui ci stiamo squagliando. Sono indecisa se portare la carta di credito oppure no... che dilemma [SM=g8302].
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Re:
silvanapat, 29/07/2007 12.17:


Per quanto riguarda Federico, io sono un'inguaribile sognatrice, quindi so di averlo idealizzato. Cosa sarebbe successo se fossi vissuta al suo tempo? Avrei cercato di farmi infilzare dalla sua spada , quella di fuoco....




Simona, solo dopo averla riletta una seconda volta ho capito il doppio sensoooooooooooooooo

Simonaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921] [SM=g8921]



[SM=g8166]
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LA SUA CORONA









Testa in gesso patinata a bronzo raffigurante il giovane Federico II, Capua Museo Campano.






La Casa di Svevia (Hohenstaufen) portava uno scudo d'oro, a tre leoni passanti di nero, posti l'uno sull'altro (nota 1), alias d'argento, a tre leoni passanti di rosso, posti l'uno sull'altro (nota 2). Alcuni riportano un'ulteriore variante: "d'oro, a tre leoni di rosso, passanti l'uno sull'altro" (nota 3). L'arme con i tre leoni passanti viene ritenuta quella più antica.

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Occhio per occhio....e il mondo diventa cieco (Gandhi)
29/07/2007 15:45
 
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LO STEMMA




#

Capo dentato d'oro e di rosso
#

Croce di Gerusalemme in campo d'argento
#

Tre pigne in campo azzurro




Stemma attribuito a Federico II di Svevia, pubblicato da Giuseppe De Troia senza indicarne la fonte, con la seguente didascalia: "La nuova arme di Federico II, assunta col matrimonio di Isabella di Brienne; vi sono aggiunti i simboli del regno di Gerusalemme".

Descrizione araldica: scudo interzato in palo: nel 1° d'azzurro, ha tre pigne d'oro poste due e una; nel 2° d'oro ha tre leoni neri passanti situati in palo; nel 3° d'argento, caricato di croce di Gerusalemme, rossa; capo dentato di rosso e d'oro. Lo scudo poggia sull'aquila dell'Impero [aquila spiegata di nero e coronata d'oro, membrata, imbeccata, linguata e armata, cioè completa di ali, becco, lingua ed unghie].

continua...............
[Modificato da silvanapat 29/07/2007 15:47]
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Occhio per occhio....e il mondo diventa cieco (Gandhi)
29/07/2007 17:46
 
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I GUANTI






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29/07/2007 20:53
 
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Per risollevare la situazione economica del regno, Federico adottò una serie di misure che facilitarono gli scambi, costruendo porti, e garantendo la sicurezza sulle strade. Per potenziare l'apparato burocratico-amministrativo, nel 1224 fondò la prima Università del mondo occidentale a Napoli, concedendo facilitazioni agli studenti che volevano frequentarla e proibendo ai suoi sudditi di recarsi a studiare a Bologna o altrove.
Nel 1226 indisse a Cremona una dieta per discutere del ripristino dei diritti imperiali nell'Italia centro-settentrionale, della lotta all'eresia e della preparazione della crociata (per la quale Onorio III insisteva da tempo). Alla dieta fu convocato anche il figlio di Federico, Enrico, che avrebbe dovuto arrivare dalla Germania in testa ad un esercito. Le città lombarde, preoccupate per i piani dell'Imperatore, ricostituirono sotto la guida di Milano, l'antica Lega lombarda, e si appellarono al Pontefice, come al tempo del Barbarossa. Non si giunse alla guerra aperta perchè Federico non potendo unirsi militarmente al figlio, non si sentiva abbastanza forte per vincere, e quindi annullò la dieta. Sulla strada del ritorno si fermò a Pisa, dove conobbe il matematico Leonardo Fibonacci (di lui si parla anche nel Codice Da Vinci).

Da una lettera di Federico ai dottori dello Studio di Bologna del 1232:
"Per quel generale desiderio di sapere che, per natura, tutti gli uomini hanno; per quello speciale godimento che alcuni ne derivano, prima di assumere l'onere del regnare, fin dalla nostra giovinezza, abbiamo sempre cercato la conoscenza, abbiamo sempre amato la bellezza e ne abbiamo sempre, instancabilmente, respirato il profumo. Dopo aver assunto la cura del regno, sebbene la moltitudine degli affari di Stato richieda la nostra opera e le cure dell'amministrazione esigano grande sollecitudine, tuttavia quel po' di tempo, che riusciamo a strappare alle occupazioni che ormai ci sono divenute familiari, non sopportiamo di trascorrerlo nell'ozio, ma lo spendiamo tutto nell'esercizio della lettura, affinchè l'intelletto si rinvigorisca nell'acquisizione della scienza, senza la quale la vita dei mortali non può reggersi in maniera degna di uomini liberi, e voltiamo le pagine dei libri e dei volumi, scritti in diversi caratteri e in diverse lingue, che arricchiscano gli armadi in cui si conservano le nostre cose più preziose".


[Continua...]
[Modificato da Bag End 29/07/2007 20:54]
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NAPOLI








Ma contemporaneamente, Federico adottò tutta una serie di misure, inconsuete per una monarchia degli inizi del Duecento, per risollevare le condizioni economiche del regno, facilitando gli scambi e garantendo la sicurezza delle strade.

Inoltre, volendo potenziare l'apparato burocratico-amministrativo dello Stato e avendo bisogno per questo di giuristi e di funzionari ben preparati, nel 1224 fondò a Napoli quella che è da considerare la prima Università statale del mondo occidentale (che prese il suo nome), concedendo facilitazioni di vario genere a coloro che volessero frequentarla e proibendo nello stesso tempo ai suoi sudditi di recarsi a studiare a Bologna o altrove.

Ma l'impegno di Federico per le genti del Sud non si esaurì a questo. L'imperatore diede anche impulso alla Scuola Medica di Salerno, da Melfi promulgò le Costituzioni che diedero l'ossatura al suo Stato centralizzato, su una collina della Capitanata in Puglia, fece edificare, tra gli altri, il celebre Castel del Monte, che egli stesso aveva progettato, si dice insieme al Sole.

Innovativo anche in campo giudiziario, il sovrano di casa Hohenstaufen pose il criterio di equità al centro del suo impegno ad amministrare la giustizia senza eccezioni di sorta nel confronti di nessuno. Viene enunciato il culto della pace, di cui è garante il re, come riscontro consono della giustizia in un rapporto di armonica reciprocità.

In questo compito i giudici svolgono, in nome del sovrano, una funzione pressoché sacra, un intento che viene confermato da alcune puntuali correlazioni: il giuramento imposto a tutti i ministri di agire con equità, l'irrigidimento dei criteri di selezione ed il forte impegno per elevare il livello culturale dei funzionari regi.

Chi mette in discussione l'operato come chi disputa delle azioni sovrane, e per lui dei suoi ministri, commette sacrilegio. Per contrappasso con estrema severità è punito il ministro che nell'esercizio dell'ufficio devia dal mandato ricevuto.

Da segnalare, infine, in campo economico, Nelle principali città del Sud la lotta di Federico Il all’ usura. (Napoli e Bari innanzitutto) c'erano dei quartieri ebraici ed erano gli ebrei a svolgere anche sotto il regno del figlio di Costanza d'Altavilla l'attività di prestare denaro con gli interessi.

Federico non voleva che gli ebrei fossero vittime dei cristiani, ma non desiderava neppure il contrario. Decise allora di ricondurre le attività economiche degli ebrei sotto il controllo pubblico, accordando loro protezione, o meglio, imparziale giustizia e garanzia dei diritti, come a tutti gli altri sudditi del regno. Fu il primo sovrano europeo a far ciò.

Nelle Costituzioni di Melfi con gli ebrei. Riconobbe del 1231 Federico sancì questo nuovo patto lecito il prestito ad interesse, ma stabilì il tasso del dieci per cento annuo. Protesse ed agevolò la florida comunità ebraica di Trani, ma concentrò in Puglia e Calabria tutta la seta grezza, e trasformò i tradizionali monopoli ebraici della seteria e della tintura in monopolio industriale dello Stato. Gli artigiani ebrei lavoravano su concessione di un privilegio regio che fruttava denaro all'erario...
[Modificato da silvanapat 30/07/2007 11:06]
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30/07/2007 11:05
 
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Innovativo anche in campo giudiziario, il sovrano di casa Hohenstaufen pose il criterio di equità al centro del suo impegno ad amministrare la giustizia senza eccezioni di sorta nel confronti di nessuno. Viene enunciato il culto della pace, di cui è garante il re, come riscontro consono della giustizia in un rapporto di armonica reciprocità.

In questo compito i giudici svolgono, in nome del sovrano, una funzione pressoché sacra, un intento che viene confermato da alcune puntuali correlazioni: il giuramento imposto a tutti i ministri di agire con equità, l'irrigidimento dei criteri di selezione ed il forte impegno per elevare il livello culturale dei funzionari regi.

Chi mette in discussione l'operato come chi disputa delle azioni sovrane, e per lui dei suoi ministri, commette sacrilegio. Per contrappasso con estrema severità è punito il ministro che nell'esercizio dell'ufficio devia dal mandato ricevuto.




Come oggi, vero Simona?

Ci vorrebbe oggi un Federico! Metterebbe a posto L'Italia.
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30/07/2007 11:16
 
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UNIVERSITA' DI NAPOLI



FRONTONE DELL'UNIVERSITA'






Ammirevole il frontone della Nuova Università degli Studi di Napoli, scolpito da Francesco Jerace, in cui la stupefacente figura di Federico Imperatore, cristiano e pagano, poeta e guerriero, artista e filosofo, musicista ed esteta, mistico ed epicureo, fastoso, grandioso e parco, terribile nelle ire, divino negli amori, è rappresentato nell’atto di ascoltare la lettura dello statuto di fondazione dell’Università.

Circondato dalla sua corte, dai suoi amici, dai suoi poeti, dai suoi saggi, Federico ascolta Pier Delle Vigne mentre tutt’intorno sfilano i sommi del tempo: Taddeo di Suessa, il Cassinese Erasmo, Bastiano Pignatelli, Antonio Vandale, il Conte di Acerra, Filippo Castricieli, Piero da Isernia, Andrea di Capua, Michele Scoto, Reginaldo da Piperno, di cui Federico si soleva circondare, sia per andare con essi a scrutare le stelle in una notte serena di Puglia o di Sicilia, sia per indugiarsi nei campi a trarre oroscopi o a ragionare di poesia, o ingolfarsi in dibattiti di filosofia e di magia. In quel frontone appare tutto quel mondo di lotte, di ansie, di conquiste e di vittorie; tutte le passioni di quel secolo che si compendiarono nell’immortale figura di Federico; tutti i sogni di grandezza, di arte, di sapere, che egli comunicò alla sua corte di musici e di filosofi, di dotti e di guerrieri; tutta la febbrile attività di quei cuori e di quei cervelli che palpitavano attorno ad un solo cervello ed a un solo cuore. Quello di Federico.
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30/07/2007 16:50
 
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Re:
silvanapat, 30/07/2007 11.05:


...
Come oggi, vero Simona?

Ci vorrebbe oggi un Federico! Metterebbe a posto L'Italia.



Mi sento afflitta [SM=g8618].
[Modificato da Bag End 30/07/2007 16:51]
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31/07/2007 11:12
 
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LA SANITA'sotto FEDERICO



Le disposizioni che regolamentavano la professione medica.

Il medico doveva garantire all’ammalato due consulti al giorno e, se necessario, uno di notte.

Il medico doveva prestare gratis la propria opera ai poveri. Tutti potevano diventare medici: anche le donne.

Ma erano obbligatori 3 anni di logica e 5 di studi specifici nell’Università di Salerno, l’unica autorizzata.

Dopo 8 anni di corsi, c’era l’esame di pre-laurea.
Poi, un anno di tirocinio presso un medico esperto. Dopodiché l’esame per la "Licentia Medendi".

Funzionari appositi vigilavano su lavoro dei farmacisti: controllavano confezionamento e prezzi di sciroppi e medicamenti.



e...L'IGIENE




La pubblica igiene era garantita da controlli sulla vendita di carne, pesce e del vino nelle cantine.

La legislazione emanata da Federico per la sanità fu senza precedenti e d’esempio per il futuro.

Un anonimo scrisse alla sua morte: "Cecidit sol mundi, qui lucebat in gentibus; cecidit sol iustitiae; cecidit amor pacis".Esagerato?

I peana cantati in omaggio ai potenti sono naturalmente "caricati".

Nel caso di Federico II, è esagerato il fatto che ancor oggi si sottolinea la sua politica di potenza, la sua strategia assolutista e si dia molto meno peso, invece, al rispetto e alla curiosità intellettuale che nutriva per le diverse culture, per le diverse tradizioni e per i popoli coi quali venne a contatto.




Che te ne pare Simona? Era un grande, grande, grande, GRANDE









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31/07/2007 11:23
 
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e che dire delle opere fatte costruire da Federico?

Vogliamo iniziare da CASTEL DE MONTE?






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31/07/2007 11:34
 
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CASTEL DEL MONTE



Per le sue caratteristiche di unicità l’UNESCO l’ha inserito, nel 1996, nel patrimonio mondiale dell’umanità.





Come è noto, la struttura del castello consiste fondamentalmente in un monumentale blocco di forma ottagonale, ai cui otto spigoli si appoggiano altrettante torri della stessa forma.

La distribuzione dello spazio interno si articola su due piani, ognuno dei quali presenta otto stanze di forma trapezoidale raccolte intorno ad un cortile (ovviamente ottagonale).

Il prospetto principale, sul lato est, è dominato da un maestoso portale cui si accede da due rampe di scale simmetriche.
Il cortile, compatto e severo, che ripete nella forma ottagonale l’impostazione di tutto l’edificio, alleggerisce la sua massa muraria solo in corrispondenza dei tre portali di comunicazione con le sale del piano terra, e delle tre porte finestre corrispondenti ad altrettante sale del piano superiore.

Tre sono i materiali da costruzione utilizzati nel castello; la loro combinazione e la loro distribuzione nell’edificio non sono casuali ed hanno un ruolo importante nella nostra percezione cromatica.

Prima di tutto la pietra calcarea locale, bianca o rosata a seconda dei momenti del giorno e delle situazioni meteorologiche, preponderante perché interessa le strutture architettoniche nel loro insieme ed alcuni particolari decorativi; il marmo, bianco o leggermente venato, oggi superstite nelle preziose finestre del primo piano e nella decorazione delle sale, ma che in origine doveva costituire gran parte dell’arredo del castello; infine la breccia corallina, nota di colore usata nella decorazione delle sale al piano terra e nelle rifiniture di porte e finestre, interne ed esterne, oltre che nel portale principale; un effetto prezioso e vivace reso da un conglomerato di terra rossa e calcare cementati con argilla ancora reperibile in cave presenti nel territorio circostante.

In origine il ruolo giocato dal colore doveva essere ancora più deciso: tutti gli ambienti dovevano essere rivestiti di lastre (in breccia rossa al piano terra, marmoree a quello superiore); la breccia dava risalto cromatico ai camini, agli stipi, ai profili di porte e finestre, il mosaico illuminava non solo la pavimentazione ma anche le volte delle stanze. Forse una decorazione dipinta impreziosiva le pareti degli ambienti al primo piano.




continua..........

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