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Discorso sugli Italiani: la nostra storia, le nostre domande, i nostri problemi

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2007 18:47
03/08/2007 16:00
 
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TOSCANA


PRATO









Cenni storici.

Suscita molta curiosità il fatto che questo “Castello dell’Imperatore” sia stato eretto per volontà di Federico II in un luogo – Prato: feudo “ghibellino” dei conti longobardi Alberti a partire dal VII secolo d.C. – che è estraneo alla tradizione castellare dell’Hohenstaufen.

Come è noto infatti, l’imperatore svevo ha edificato i suoi castelli esclusivamente nel meridione, nelle “Puglie” soprattutto; e per questo motivo all’imponente costruzione pratese viene attribuita tuttora, un po’ banalmente per invero, l’esclusiva importanza di essere il castello di Federico più a nord d’Italia. E dell’Europa!


Perché dunque è banale ritenere che il castello di Prato sia importante unicamente perché Federico lo ha eretto più a Nord degli altri?

Altri motivi, disconosciuti e inenarrati, lo rendono unico ed interessante dal punto di vista storico, spiegandone la particolarità, anche se resta pur sempre, fondamentalmente, un fortilizio militare, un avamposto bellico, una base d’appoggio, privo perciò di quei caratteristici elementi estetici dell’architettura e della “visione” federiciana. Difficile presentare il castello collocato “a metà strada” fra Sicilia e Germania.


E' stato costruito fra il 1237 e il 1247 dall’architetto siciliano preferito dell’Hohenstaufen, Riccardo da Lentini. Questo “marchio di fabbrica” si riconosce nel portale per la medesima forma dell’ingresso di Castel del Monte: entrambi insistono nel medesimo pentagono cerchiato.

Quel decennio è il periodo della lotta accanita dell’imperatore per sottomettere al suo disegno universale i Comuni lombardo-padani: Vicenza, Mantova, Parma, Pavia, Milano, Faenza ecc.

Quindi la costruzione del castello di Prato costituiva anzitutto una tessera-chiave nel disegno politico di Federico in Italia: la sottomissione dell’Italia comunale e papale al potere imperiale “romano-germanico” sotto il suo nome.


Il castello dell'Imperatore oggi è osservabile, nell’attuale veste restaurata, da cinquant'anni scarsi, grazie soprattutto alla meritoria politica del Comune, il quale l’ha restituito veramente alla sua immagine e al suo aspetto originari. Meno si è fatto e si sta facendo per le meravigliose mura trecentesche che col castello fanno tutt’uno.

È vero, la città patisce un po’ della generale perdita della memoria storica, ma forse la più grave dimenticanza, se non proprio interessata disattenzione, consiste nel continuare ad ignorare l’utilità urbanistica e la potenzialità sociale di un "mezzo" che può diventare un "fine" utile.











continua.........
[Modificato da silvanapat 05/08/2007 22:06]
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