00 14/05/2008 11:01
[ANSA] - Il peggiore incubo di un sommelier si è avverato in un elegante ristorante italiano del centro di Londra con tanto di stella Michelin: un cliente che festeggiava con un nutrito gruppo di amici ha rispedito indietro una bottiglia di Château Petrus del 1961 da 24.000 euro sostenendo furioso che secondo lui poteva essere falsa. L'equivoco si è tuttavia concluso bene: Zafferano, questo il nome del ristorante, ha promesso di indagare e dopo essersi calmato il cliente ha ordinato un'altra bottiglia, un magnum di Mouton-Rotschild del 1945 da 27.000 euro.
A far dubitare il cliente dell'autenticità della bottiglia é stato il fatto che il tappo non non era stato timbrato con il consueto marchio che indica il luogo d'imbottigliamento. "Era molto arrabbiato. Aveva visto che sul tappo non c'era alcun timbro e si è rifiutato di berlo. Ha detto che poteva trattarsi di un falso", ha raccontato il gestore del ristorante Enzo Cassini,aggiungendo: "La bottiglia era perfetta. Non c'era nulla che potesse suggerire che non era autentica. In ogni caso, ho assaggiato il vino e non era più buono". Preoccupato di essere stato vittima di una truffa, Cassini ha tuttavia contattato Corney & Barrow, società proprietaria di una catena di eleganti wine bar londinesi che funge inoltre da agente di Petrus in Gran Bretagna. La società non è stata tuttavia in grado di confermare l'autenticità del Petrus, in quanto fino al 1964 il celebre chateau non aveva ancora introdotto gli stampi sul tappo. Corney & Barrow, che per combattere la contraffazione conserva una documentazione fotografica di tutte le bottiglie presenti nelle cantine di Petrus, richiede
inoltre che tutte le bottiglie vuote vengano distrutte, proprio per fare in modo che non vengano riutilizzate in maniera fraudolenta. Dal canto suo, nonostante l'happy ending, Zafferano ha imparato la lezione ed ha deciso che non correrà mai più il rischio con vini di quel calibro. "E' troppo rischioso. Sono pochi i clienti che scelgono vini come quello. Si possono avere esperienze fantastiche con vini più giovani degli anni ottanta o Novanta.", ha detto Cassini.

Intervistato successivamente sulla questione il sig. Cassini - responsabile della gestione del Ristorante - ha così risposto: “ Non si scordano facilmente queste serate. Era circa la metà di gennaio ed a un cliente servimmo un magnum del Pomerol Château Petrus del 1961. Molti giornali sia Inglesi che Europei, forse a causa dell'alto costo della bottiglia, riportarono la notizia dichiarando che si trattasse di un falso perché il tappo era privo di qualsiasi timbro che lo identificasse. Da parte nostra possiamo dire che il vino in questione, onestamente era difettoso, ossidato, ma da qua a dire che si trattasse di un falso ce ne passa. Per quanto ne sappiamo la nostra bottiglia proviene direttamente da Bordeaux e la Petrus ha incominciato a timbrare i tappi dopo il 1965. Quindi è ben difficile dire che si tratti di un falso.

Di sicuro la bottiglia raffigurata sui giornali che ne davano la notizia non era la nostra, visto che quella in questione é un magnum e non una 0,75l. Comunque il cliente lo accontentammo servendogli sempre un magnum, ma di Mouton Rothchild 1945 (costo 20.000 sterline).

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"Trovavo che foste meravigliosi compagni di viaggio, ora trovo che sia bello viaggiare con degli amici" (Rootfellas 31/07/08)

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