voto al referendum: facciamo mente locale?

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Fenicefelice
00mercoledì 10 giugno 2009 10:16
qst articola riporta i quesiti referendari che propongono l'abrograzione di alcuni commi/articoli ecc per qt riguarda la legge elettorale.

www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88200&...

I referendum abrogativi del 2009 presentano tre quesiti, ideati per riformare la legge elettorale in vigore da dicembre 2005.

Il sistema attuale - L’attuale sistema proporzionale è corretto con premio di maggioranza, conseguibile da una singola lista o da una coalizione di liste. La lista o la coalizione più votata possono così raggiungere il 55% dei seggi della Camera. Al Senato lo stesso premio è però attribuito su base regionale. Inoltre, la legge elettorale permette l’elezione contemporanea dei candidati in più di una circoscrizione elettorale.

L'eventuale riforma - Con i primi due quesiti (modulo verde per la Camera e modulo bianco per il Senato), il comitato referendario propone di abrogare il collegamento tra liste e la possibilità di attribuire un premio di maggioranza alle coalizioni di liste. In caso di esito positivo, il premio di maggioranza verrebbe quindi attribuito alla lista singola che abbia ottenuto il maggior numero di seggi. I promotori del referendum auspicano che ciò abbia l’effetto di spingere i partiti politici verso delle aggregazioni forti, sia da un punto di vista dinamico (alleanze in previsione delle elezioni), sia in termini assoluti (bipartitismo). In pratica, sulle schede per le votazioni politiche comparirebbe un solo simbolo, un solo nome (il candidato premier) ed una sola lista per ciascuna aggregazione candidata ad ottenere il premio di maggioranza.
Il terzo quesito (modulo rosso) propone l’abrogazione delle candidature multiple. L’attuale legge elettorale consente, sia per la Camera che per il Senato, che un unico soggetto si possa candidare in più di una circoscrizione elettorale. Se l’interessato risulta eletto in più circoscrizioni, può assegnare i seggi ai quali rinuncia ai primi dei candidati “non eletti” nelle liste circoscrizionali che ha rifiutato. Di fatto questa possibilità attribuisce a pochi eletti la capacità di gestire un enorme potere discrezionale da grandi elettori, scegliendo personalmente chi andrà in Parlamento. (17 aprile 2009)

nel link che ho messo ci sono i commi per intero e le parti che i quesiti chiedono di abrograre...una lunga lettura :S
Bag End
00venerdì 12 giugno 2009 20:09
Sai che c'è? Che ho l'impressione che votare sì o votare no non cambierà la nostra posizione: quella di ortolani!
Ad ogni modo penso di votare no, e cercherò di argomentare in maniera poco noiosa.
Un referendum abrogativo che raggiunge il quorum (che ricordo è del 50% più 1 degli aventi diritto al voto) ed in cui vincono i sì (il 50% più 1 dei voti validi) crea un vuoto (leggere buco) legislativo, perché la vecchia legge senza un pezzo non funziona più, quindi è necessario che il legislatore intervenga per sistemare il buco che si è creato.

Questo è il motivo per cui penso di votare no: è l'unico modo per costringere sti nullafacenti a fare qualcosa.
Il problema è che al peggio non c'è mai fine e con questo governo e questa opposizione non ci si può aspettare che venga fuori qualcosa di sensato, quindi anche se ci rimetteranno le mani, chissà che combineranno!
Fenicefelice
00venerdì 12 giugno 2009 20:37
io penso di votar no ai primi 2 quesiti ma sì al 3o, perchè chiede semplicemente una cosa ovvia, che una persona non possa candidarsi senza avere il dono dell'ubiquità (tipo berlusconi ora con le europee).
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