Usa e getta, qd il lusso passava di qua.

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Fenicefelice
00venerdì 7 marzo 2008 17:23
L'usa e getta è ovunque, talmente ovunque che pare impossibile farne a meno.

Vuoto a rendere: Il vetro delle bottiglie. Qd ero in belgio, dieci anni fa quindi, usavano il vuoto a rendere. Riportavi indietro le bottiglie acquistate al supermercato e ti davano indietro soldi.

Riuso dei contenitori: usare barattoli, bottigline, scatole, sacchetti di carta...ci provo sempre a trovare un secondo uso per non gettarli. I vasetti di plastica posson esser usati per le semine in casa, le vaschette per altre semine o farci il germogliatore. Con gli scatoloni in cartone si possono fare scatole, mobili, cornici...

Comprare alla spina: sono molto diffusi al nord (millebollepoint), ma anche alla Coop, Crai, Auchan ci sono delle zone dove si possono comprare detersivi, cibo, vino, latte alla spina portandosi i contenitori da casa o comprandoli sul posto.

Usare le borse in tela o gli scatoloni che lasciano alla cassa per infilarci la spesa. Ma anche cestino con manici che si può appoggiare al manubrio della bici e portare dentro al supermercato come un cestino per la spesa. Cestini che si adattano ai carrelli del supermercato così non devi imbustare. Trolley. Zaino per chi è in bici.

Cercare di non comprare l'usa e getta:
quindi evitare i tovaglioli di carta, i piatti/bicchieri ecc in plastica (alla coop vendono almeno qll in materbi che sono biodegradabili e si possono cestinare nell'umido, se proprio dovete prenderli)


altre idee?
Bag End
00venerdì 7 marzo 2008 20:18
Quando ero bambina, Fen, anche qui in Italia esisteva il vuoto a rendere. Non ricordo se davano i soldi, ma almeno si poteva riutilizzare la bottiglia (di vetro) infinite volte.
Negli USA hanno delle macchinette in cui tu riporti le lattine, e ti danno i soldi. C'è gente che andando in giro per festival vari, racimola dei bei gruzzoletti, raccogliendo le lattine gettate nei cestini dagli altri.
Purtroppo il consumismo porta a credere alle persone che gettare via una cosa dopo averla usata sia un must. [SM=g10271]
afasia
00sabato 8 marzo 2008 00:35
Rasoio (io uso quello con le lame intercambiabili che conservo) al posto delle lamette usa e getta, che sono anche scomode per chi ha la barba particolarmente dura o irsuta.
Fenicefelice
00sabato 8 marzo 2008 10:16
ho provato a ripescare un video passato da superquark circa l'usa e getta: era una gag di Alberto Sordi, in b/n, ad un programma, mostrava la novità del momento, il fazzoletto di carta. Ne prendeva uno e si soffiava il naso e lo gettava, poi ne tirava fuori un altro e si asciugava il sudore e lo gettava, poi un altro e si puliva gli occhiali e via...mostrava il lusso di usare una cosa una sola volta e liberarsene.

a me ha colpito molto.
Lady_Mary
00sabato 8 marzo 2008 11:48
Re:
Bag End, 07/03/2008 20.18:

Quando ero bambina, Fen, anche qui in Italia esisteva il vuoto a rendere. Non ricordo se davano i soldi, ma almeno si poteva riutilizzare la bottiglia (di vetro) infinite volte.
. [SM=g10271]



ti facevano uno sconto sul nuovo acquisto .

Bag End
00sabato 8 marzo 2008 13:30
Re: Re:
Lady_Mary, 08/03/2008 11.48:



ti facevano uno sconto sul nuovo acquisto .





Beh non era male. Poi oggi che siamo tutti più poveri non sarebbe male avere uno sconto sui nuovi acquisti, soprattutto se si pensa ai nostri figli (quelli che ci sono e quelli che verranno), ed al mondo che gli lasciamo.
afasia
00martedì 11 marzo 2008 13:55
Fenicefelice
00lunedì 17 marzo 2008 18:39
la puntata di report di ieri si intitola “L'ALTRO MODELLO”.

Lunedì 17 marzo dalle ore 19.00 alle ore 20.00 Michele Buono sarà on line per rispondere a dubbi, curiosità e quesiti sull’inchiesta da lui realizzata

www.community.rai.it/cop_index.php?f=141

testo integrale della puntata:
www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1077518...

video:
www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E66630,00.html

dal risparmio energetico, dal ripensamento spostamento merci e persone all'energia pulita e al recupero dei rifiuti, la spesa alla spina.
Bag End
00lunedì 17 marzo 2008 22:35
Re:
Fenicefelice, 17/03/2008 18.39:

la puntata di report di ieri si intitola “L'ALTRO MODELLO”.

Lunedì 17 marzo dalle ore 19.00 alle ore 20.00 Michele Buono sarà on line per rispondere a dubbi, curiosità e quesiti sull’inchiesta da lui realizzata

www.community.rai.it/cop_index.php?f=141

testo integrale della puntata:
www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1077518...

video:
www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E66630,00.html

dal risparmio energetico, dal ripensamento spostamento merci e persone all'energia pulita e al recupero dei rifiuti, la spesa alla spina.



Ieri sera mi sono impossessata di una tv in cui si vede rai3 e me lo sono visto tutto. Il servizio sulla Germania, ed il paesino che si produce l'energia per conto suo, è vecchio, l'avevo già visto da qualche parte.
Il problema è che le lobby dei petrolieri sono troppo interessate alla nostra dipendenza dal petrolio. [SM=g8943]


Fenicefelice
00venerdì 11 aprile 2008 09:28
ripenso ai tovaglioli: noi a casa abbiamo qll di stoffa abbinati alla tovaglia e qd abbiamo tovaglie che non ne hanno, usiamo alcuni tovaglioli di stoffa bianchi.
poi qd sono sporchi si buttano a lavare insieme alla tovaglia.
qll in carta riciclata li usiamo per le emergenze, un'uscita fuori ad es.

per i fazzoletti di carta, uso qll riciclati ma mi ricordo di qd mia mamma mi mandava all'asilo con il fazzolettino di stoffa in varie fantasie. si usava e a fine giornata si buttava nelle cose da lavare.
da qlc parte li devo avere, quindi li riesumo.
credo che sia iniziato all'elementari l'uso dei fazzolettini di carta: "ce l'hai un fazzoletto?"

e sulla scia, ode ai grembiuli che coprivano i vestiti da inutili macchie di pennarelli ecc, a fine settimana si lavavano.
ora non si usa più ed è un peccato secondo me, a parte che si potevano risparmiare alcune lavatrici o protegger gli indumenti, ma poi ci sono alcune bimbe di 4-5 che sono tirate come ad una sfilata di milano [SM=g8783]
Fenicefelice
00martedì 3 giugno 2008 14:59
Senza scatole né latte Il rifiuto non c'è più

È esistito un tempo in cui i prodotti venivano venduti sfusi, avvolti ognuno in una sua carta specifica, carta paglia per la pasta, il pane, il riso, o carta da zucchero, di un bel colore azzurrino, che per molti anni servì anche a definire quella particolare tonalità di azzurro: color carta da zucchero. Era il tempo in cui le esigenze erano più piccoline, e non ci si vergognava a comprare dal tabaccaio una o due sigarette alla volta.

Un tempo più parco e meno folle, a cui ripensare come modello, in questi periodi di acquisti più oculati. Finalmente -sarà per la crisi economica o per la rinnovata coscienza ecologica?- abbiamo capito che la mole di rifiuti che produciamo è decisamente folle, e che i veri responsabili di un incremento così massiccio e di una politica del consumo tanto dissennata sono gli imballaggi. Il cammino verso uno smaltimento dei rifiuti differenziati passa necessariamente attraverso la riduzione di essi. Sono gli involucri, dalle buste in cellophane alle scatole, alle bottiglie alle "vaschette", ai contenitori di plastica, a pesare più di ogni altra cosa sulla quantità di rifiuti che produciamo ogni giorno. E a far lievitare sensibilmente il prezzo di qualsiasi prodotto.

Progetti all'insegna di "sfuso è bello" sono nati un po' dappertutto, in Italia, dai detersivi alla pasta, alla frutta secca. Il problema è rappresentato dal rischio che tali apprezzabili iniziative restino casi isolati: un'inversione di tendenza in questo senso infatti è utile solamente se i cambiamenti di rotta avvengono su larga scala e a livello nazionale.

I problemi con cui ci si scontra sono essenzialmente quelli della pubblicità: le aziende, infatti, non di rado "remano contro". Se per i consumatori l'abolizione dell'involucro si traduce immediatamente in un doppio vantaggio, economico ed ecologico, lo stesso non si può dire per le aziende che confezionano il prodotto e che tendono a renderlo immediatamente riconoscibile: l'involucro che paghiamo caro a tutti i livelli, è anche un potente veicolo pubblicitario a bassissimo costo (e siamo noi a dovercene fare carico!).

Si potrebbe intervenire sul volume e sul colore, tanto per cominciare, tenendo presente che gli imballaggi più colorati sono anche i più inquinanti, anche se per catturare l'attenzione si fa a gara a usare tutta la gamma di colori disponibili inclusi i fluorescenti.

Certamente non si tratta di un'impresa facile, anche se tentativi in questo senso sono stati fatti un po' dovunque: in Svezia ogni azienda ha dovuto organizzare un settore riservato esclusivamente all'abbassamento dei consumi energetici,e alla riduzione degli sprechi e degli imballaggi.

In Svizzera si sono mossi diversamente, attraverso una marca da bollo applicata sui sacchetti della spazzatura: si paga a seconda dei chili di rifiuto prodotti. Ai consumatori conviene quindi ridurre i rifiuti il più possibile per arrivare a ottimizzare la capienza del sacchetto, e questo ha portato alcune aziende a mettere in commercio confezioni più sottili e più facilmente deformabili.

In Inghilterra i corn-flakes hanno rinunciato alla classica scatola per essere venduti in sacchetti biodegradabili.

Con la campagna "Disimballiamoci" Legambiente ha dichiarato guerra a tutti gli imballi superflui che finiscono direttamente nel cestino della spazzatura, alcuni addirittura appena aperti, come le scatole che contengono maionese, detersivi, dentifrici, i cartoni che tengono insieme le scatolette di tonno, la confezione di plastica da sei bottiglie di plastica, o le vaschette per l' insalata, la carne e mille altri prodotti. «L'idea è quella più semplice», dicono a Legambiente, «comprare sfuso, alla spina, un po' per volta è senza esagerare e soprattutto senza sprecare plastica, lacci, scatole».

Alcuni alimenti e prodotti si possono acquistare alla spina, usando contenitori riciclabili che di volta in volta si portano a casa, si svuotano, si riempiono di nuovo. Mancano le confezioni imbellettate dalla pubblicità ma per il resto è conveniente, comodo e ecologico. Il consumatore trae due volte vantaggio da questo approccio: un risparmio economico (che va dal 20% al 70% del prezzo), e un risparmio virtuoso in termini di impatto ambientale, grazie all'uso ragionato e intelligente delle proprie facoltà di spesa e di scelta.

Pensateci prima di fare acquisti e mettete la vostra spesa nelle borse di tela invece che in quelle di quelle di plastica, rifiutate la miriade di buste e bustine che ogni negoziante distribuisce in quantità, tante cose entrano nella borsa, riflettete sul tempo che impiega la natura per smaltire certi rifiuti: 1.000 anni per smaltire un sacchetto di plastica, 450 per un pannolino, 5 per una gomma da masticare.

È necessario cercare di eliminare il superfluo, di riutilizzare per quanto possibile e trovare degli usi alternativi per i materiali. Per i detersivi è stato un vero successo e i progetti vanno avanti con Coop, Auchan e Crai.

In vendita sfusi anche pasta, latte, caffè, dentifricio e altro. Provate il prodotto e giudicate voi stessi.

Per finire un consiglio agli amanti dei "veggenti letterari": non dimenticate di rileggere "Le città invisibili" di Italo Calvino proprio a proposito dei rifiuti...è una lettura stupefacente!

www.unita.it/view.asp?IDcontent=75971
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