Da Questa storia,Alessandro Baricco

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Elyass86
00venerdì 12 settembre 2008 16:14
Non c'è eroismo nelle pene che ci si infligge da soli, nè sono pene in verità,ma imperscrutabili piaceri....


Ne facciamo una discussione?
misterx78
00domenica 14 settembre 2008 22:20
Dovresti intavolarla tu la discussione...

Non ho letto il libro che parla di Ultimo anche se all'interno si loda molto il Futurismo.

La frase mi fa pensare a un ripensamento, a un ricorso sintattico, tipico del Baricco, sempre un poco riflessivo ed espressivo più che meditativo in quello che scrive...

Una sorta di romanticismo, che vela il masochismo insito nell'autopunirsi forse per un amore o una passione. Non sono pene ma piaceri... Che ci fanno sentire vivi, che ci portano ad avere paura per la scelta che ci siamo autoimposti e che, soffrendone, abbiamo, quindi, subito.
Elyass86
00lunedì 15 settembre 2008 01:17
Più che sul masochismo in effetti io mi soffermerei sull'incredibile ricerca di commiserazione.
Probabilmente sono in tanti a vivere delle esperienze alla continua ricerca del dolore, in tanti cercano la sofferenza al fine di sentirsi vivi.

Io credo che siano in molti,però ,anche quelli che non riescono ad essere felici con la realtà che li circonda e che invece di reagire per modificarla, sono alla disperata ricerca di una parola di conforto, convinti che la compassione li faccia sentire meno soli.

In quest'ottica un'esperienza negativa, ricercata o non,diventa un'ottima occasione per lamentarsi del mondo, per passare dalla parte delle vittime.

Mi rendo conto che è forse una lettura un pò deviante, probabilmente influenzata da alcuni accadimenti che hanno segnato la vita di persone che mi circondano,ma è a questo che pensavo.

La pena, anche se autoinflitta, diventa un modo per attirare l'attenzione degli altri,e soffrire meno di una solitudine che,da soli,abbiamo costruito attorno a noi.
misterx78
00martedì 16 settembre 2008 02:16
Vittimismo come male sociale?
neroamaro
00martedì 16 settembre 2008 14:04
Re:
Elyass86, 15/09/2008 1.17:


Io credo che siano in molti,però ,anche quelli che non riescono ad essere felici con la realtà che li circonda e che invece di reagire per modificarla, sono alla disperata ricerca di una parola di conforto, convinti che la compassione li faccia sentire meno soli.

Perchè la ricerca di una parola di conforto diventa compassione?
Cercare conforto è umano, e sinonimo di crescita.
Il realizzare che non tutto si può far da soli.
La compassione è ben altra cosa, non credo alla ricerca della compassione, tanto vale ammettere di esssere nessuno


In quest'ottica un'esperienza negativa, ricercata o non,diventa un'ottima occasione per lamentarsi del mondo, per passare dalla parte delle vittime.

[G] Certo che se l'esperienza negativa diventa una buona ragione per lamentarsi e solo per lamentarsi, non è costruttiva. A Genova si dice "una palanca in meno ma il mugugno libero" (un soldo in meno ma il lamento libero)
Il passare sempre e comunque da vittime è patologico

Mi rendo conto che è forse una lettura un pò deviante, probabilmente influenzata da alcuni accadimenti che hanno segnato la vita di persone che mi circondano,ma è a questo che pensavo.


[G]Ognuno vive e fa tesoro di ciò che segna la propria e la vita altrui. se rinunci a questi confronti ecco diventi vittima, ma ripeto è patologico[/G]


La pena, anche se autoinflitta, diventa un modo per attirare l'attenzione degli altri,e soffrire meno di una solitudine che,da soli,abbiamo costruito attorno a noi.






Certo la solitudine ce la creiamo da soli, siamo molto bravi a farlo.
Poi ci arrabbiamo col mondo che non ci capisce.
Ma è questa l'autocommiserazione.
E' questa l'incapicità di accetare che da soli non siamo in grado di fare tutto.
L'infliggersi da soli delle pene, puro masochismo, l'isolarsi credendosi in grado di affrontare tutto, pura scemenza.




(col tempo imparerò a grassettare e a cambiare colore)
Elyass86
00mercoledì 17 settembre 2008 15:27
Re: Re:


Si capsce tutto anche così pinmia..

La parola di conforto diventa ricerca di commiserazione nel momento in cui si riconosce lo sbaglio si ha l'opportunità di correggerlo e si persevera nell'errore. è questo quello che intendevo...
neroamaro, 16/09/2008 14.04:





l'infliggersi da soli delle pene, puro masochismo, l'isolarsi credendosi in grado di affrontare tutto, pura scemenza.




(col tempo imparerò a grassettare e a cambiare colore)



vero.vero fino in fondo...
Elyass86
00mercoledì 17 settembre 2008 15:28
Re:
misterx78, 16/09/2008 2.16:

Vittimismo come male sociale?




così assurdo?
°Pa0la°
00mercoledì 17 settembre 2008 15:46
misterx78, 16/09/2008 2.16:

Vittimismo come male sociale?




Elyass86, 17/09/2008 15.28:




così assurdo?



Non così assurdo nel momento in cui la società "paga" chi ne abusa.
Siamo la generazione del Prozac, un mercato meraviglioso.
Mammine per bene della mia età gridano allo scandalo per uno spinello ma vivono con il Prozac sul comodino e viene considerato normale.
Io in fondo chi sono? Non ho neanche l'esaurimento nervoso.....
misterx78
00mercoledì 17 settembre 2008 21:16
In effetti viviamo in una società in cui è doveroso lamentarsi. Dove tutto è, di conseguenza dovuto.
Ergo chi si da da fare, non si lamenta, etc., è quello sbagliato. Quello da tartassare, da puntare, da emarginare.
Viversi.
00giovedì 18 settembre 2008 00:36
parlo a nome di tutti questi disgraziati (o prediletti dal cielo )

e che è, dobbiamo soffrire per nessuno ?
così soffriamo per qualcuno, quel soffrire è la nostra causa, anzi la nostra "per una causa "
e gli altri che ci stanno a fare ? ci fanno cambiare idea, basta che ci parlano mezza volta di chi "abbiamo deciso.."
misterx78
00venerdì 19 settembre 2008 20:22
Parlare, parlare... Si scrive tanto sui forum, abbiamo mille modelli di cellulare e computer, ma siamo sicuri che sappiamo ascoltare?

Questa mi sembra una scoeità sempre più sola. E, quindi, vittimista sempre di più. Si cerca di attirare l'attenzione perché, anche se tutti ne abbiamo bisogni, tutti ce ne freghiamo dell'altro.
Kantarella
00venerdì 19 settembre 2008 21:23
Io non sono mica tanto d'accordo con quello che scrivete eh [SM=g9757] [SM=g10345]

Però rimando...ora non ho voglia di serietà...a presto [SM=g1568182]
Bag End
00venerdì 19 settembre 2008 22:10
Re:
Kantarella, 19/09/2008 21.23:

Io non sono mica tanto d'accordo con quello che scrivete eh [SM=g9757] [SM=g10345]

Però rimando...ora non ho voglia di serietà...a presto [SM=g1568182]




Adesso mi hai incuriosita, però, uffi!
Elyass86
00sabato 20 settembre 2008 11:39
Re: Re:
Bag End, 19/09/2008 22.10:




Adesso mi hai incuriosita, però, uffi!




[SM=g1549343]
Kantarella
00domenica 21 settembre 2008 00:54
Mi sono scordata quello che volevo dire ieri [SM=g10248]

Però ce l'avevo, davvero...solo sono un po' tesa ora, ci ripenso eh [SM=g8424]
Cmq l'idea di base era che si soffre anche tanto in silenzio ecco [SM=g10699]
Vedrò di approfondire senza dilungarmi okay? [SM=g8228]
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