Convivenza

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Fenicefelice
00mercoledì 9 settembre 2009 09:45
Ciao a tutti,

stamattina in un programma su radio3 di dibattito aperto col pubblico sull'attualità, ha chiamato un ascoltatore che raccontava il caso di una sentenza che ha obbligato un convivente a prendersi cura della compagna malata in ospedale.
L'ascoltatore ricordava però come diritti e doveri, purtroppo, le coppie conviventi non ne hanno...che se un convivente volesse seguire la compagna in ospedale verrebbe trattato come un estraneo, non potrebbe decidere nulla per lei etc.
Della serie, sì le sentenze si fan vive per ricordare i doveri a chi se ne lava le mani nel momento del bisogno, e qst è giusto, ma c'è un enorme vuoto legislativo per chi vorrebbe anche adempiere ai suoi doveri ma non si vede nessun diritto come compagno di un'altra persona.
e qst vale dal punto di vista medico, pensionistico etc etc etc.

qt ci metteranno a colmare qst vuoto?

sogno il giorno in cui basterà andarsi a registrare in comune come coppia di fatto, per avere diritti e doveri.
Lady_Mary
00mercoledì 9 settembre 2009 13:08
Re:
Fenicefelice, 09/09/2009 9.45:

...che se un convivente volesse seguire la compagna in ospedale verrebbe trattato come un estraneo, non potrebbe decidere nulla per lei etc.
.




i miei più cari amici sono una coppia di fatto , tempo fa lui è stato male (fortunatamente era una sciocchezza )ma in caso di gravità? Lei sarebbe la signora nessuno !magari spunterebbe il cugino di quarto grado che non vedono da anni ed avrebbe più diritti di lei !
allo stato attuale sei "obbligato" a sposarti .I miei amici non vogliono sposarsi , hanno 50 anni e stanno bene così .
Io alla fine sono contenta di essermi sposata anche se penso che una sana convivenza prima del matrimonio non possa che far bene.


Lady_Mary
00mercoledì 9 settembre 2009 13:15
Re:
Fenicefelice, 09/09/2009 9.45:





sogno il giorno in cui basterà andarsi a registrare in comune come coppia di fatto, per avere diritti e doveri.



e sopratutto estendere questa opportunità anche alle coppie omosessuali .

però mi chiedo ...aldilà dei casini per separsi , che differenza cè tra il registrarsi come coppia di fatto e sposarsi in comune?
alla fine un adempimento burocratico lo devi pur sempre fare , tanto vale sposarsi .
La coppia di fatto la intendo come un matrimonio quindi si vive sotto lo stesso tetto ,si ha un progetto di vita in comune e ovviamente ci si ama [SM=g8424] allora perchè non sposarsi?
Fenicefelice
00mercoledì 9 settembre 2009 14:40
beh darebbe diritti e doveri, estenderebbe dunque i diritti...e più diritti per me uguale più civiltà.

la convivenza per me è indispensabile, conosci davvero una persona solo vivendoci insieme e a lungo. per me è una cosa normale e di buon senso viverla così.

perchè non sposarsi, dici...proprio perchè magari prima dello sposarsi passa anche del tempo per organizzare la festa, trovare la casa, etc etc.
perchè non poter esser tutelati già nel frattempo?

che differenza c'è tra l'amare e il vivere insieme sotto lo stesso tetto, con o senza anello? le gioie e le difficoltà sono le stesse, ma in caso di urgenze all'ospedale o cose simili avremmo trattamenti diversi.

sarà che siamo al sud e forse è meno frequente che al nord, ma per es. qui non è normale parlare o presentarsi come la compagna di/o qst è il mio compagno...ti rispondono: che sei diventato comunista?

a me è capitato ad es. un idraulico impiccione che mentre uscivo insieme al mio compagno, mi chiede: signora o signorina?
cioè lo trovo di pessimo gusto...come se facesse differenza la cosa...che te frega? viviamo insieme punto. lo trovo morboso qst attaccamento al con o senza anello, qll che facciamo è lo stesso: viviamo sotto lo stesso tetto.

è capitato anche che una signora anziana saluti lui e non me, io vivo nel peccato, ovvio. le donne han sempre la colpa di tutto.

che c....ate.
Fenicefelice
00mercoledì 9 settembre 2009 15:02
o all'ospedale, dove il modulo da compilare ti propone solo: celibe o sposato?
per fortuna che il mio compagno aveva le facoltà mentali per decidere di rifiutare un'operazione, di rifiutare un esame invasivo e richiederne un altro con tutti i medici contro. lui c'era ed eravamo entrambi d'accordo sulla strategia da seguire sul suo corpo, ma se non fosse stato in grado di dar voce alla sua autodeterminazione, io non avrei avuto nessuna voce in capitolo per riportare le sue parole, il suo volere. sarebbe dipeso dai suoi familiari, che non vivono con lui, che non sanno come la pensa su cose così intime, e pur sapendolo potrebbero ritener giusto operar diversamente, avrebbero i diritti legali per farlo e io non potrei oppormi in nessun modo.

la stessa cosa vale al contrario, il mio compagno sa come la penso, i miei la pensano in tutt'altra maniera...io voglio che le mie volontà, il mio modo di pensare, il mio corpo sia rispettato anche se momentaneamente non sono in grado di fare valere il mio pensiero.

vorrei che al mio convivente, la persona che amo, la persona con cui vivo, spetti qst diritto.


marco222
00mercoledì 9 settembre 2009 22:07
Beh, una regolamentazione è giusto che ci sia ed è giusto che si compia anche l'atto formale del metrimonio, civile o religioso che sia. Per una eventuale eredità o per un intervento chirurgico importante come si fà a sapere se la persona che autorizza è in qualche modo legittimata a farlo? Della convivenza non ci sono tracce e chiunque potrebbe dire sono la persona convivente anche se non è vero...
Oggi separarsi non è difficile ed anche ottenere il divorzio non lo è, a mio avviso si ottengono più garanzie e tutele sposandosi.
Kantarella
00mercoledì 9 settembre 2009 22:58
Non so...io non ci vedo e non ci ho mai visto nulla di strano in quel pezzo di carta [SM=g10342]

Ho sempre pensato al matrimonio come a un evento naturale, non forzato, semplice e soprattutto d'amore.
Una voglia di gridare l'amore per il tuo uomo con tutto il fiato che hai in gola, una sorta di dimostrazione, del tipo: "Sono così certa del mio amore che te lo metto nero su bianco che non finirà, puoi scommetterci" [SM=g8228]
(ovviamente sono sicura che quella voglia di amare c'è anche in chi non si sposa, su questo non discuto...io descrivo soltanto uno stato d'animo mio che non esclude nulla dall'altra parte, spero sia chiaro [SM=g8457] )

Voglio dire...cos'è una firma in Comune, in effetti? Perché spaventa tanto? Sono favorevole da sempre alla convivenza, son pure favorevole al matrimonio fra coppie omosessuali (con riserva per quanto riguarda le adozioni però) ma non so capire cosa ci sia di diverso [SM=g10253]
Se non c'è nulla di diverso il convivente dice: "Perché sposarsi?"
Ma...dall'altra parte...se non c'è nulla di diverso lo sposato dice: "Perché allora non sposarsi?"

Mi piacerebbe capire cosa rappresenta di strano, o particolare, quella firma, davvero [SM=g8428]
Okay...le spese per gli avvocati in caso di divorzio? E' questo? O solo questo?

Cmq sono d'accordo Feni...ognuno è libero di scegliere e sarebbe un bene che le coppie di fatto fossero in qualche modo regolamentate.

Anche se alla fine una domanda sorge: "ma se si vogliono i diritti del matrimonio...perché non prendersi pure i doveri?"
E per doveri intendo la responsabilità di sapere che un domani magari sarà + complicata un'eventuale separazione, ad esempio.
Una volta, anni fa, quando all'inizio si parlava di regolamentazione per le coppie di fatto, il mio primo pensiero fu: "ennò eh...troppo comodo eh [SM=g9757] " ero favorevole solo per le coppie omosessuali.
Poi il mio pensiero è cambiato ovviamente, ma mi resta quella curiosità di cui sopra, forse non la capirò mai, chissà!
L'importante è essere consapevoli della libertà altrui, questo sì che conta più di tutto per me...e qui chiudo il poema [SM=g8916] [SM=g8956]
marco222
00mercoledì 9 settembre 2009 23:05
Re:
Kantarella, 09/09/2009 22.58:

Non so...io non ci vedo e non ci ho mai visto nulla di strano in quel pezzo di carta [SM=g10342]

Ho sempre pensato al matrimonio come a un evento naturale, non forzato, semplice e soprattutto d'amore.
Una voglia di gridare l'amore per il tuo uomo con tutto il fiato che hai in gola, una sorta di dimostrazione, del tipo: "Sono così certa del mio amore che te lo metto nero su bianco che non finirà, puoi scommetterci" [SM=g8228]

Voglio dire...cos'è una firma in Comune, in effetti? Perché spaventa tanto? Sono favorevole da sempre alla convivenza, son pure favorevole al matrimonio fra coppie omosessuali (con riserva per quanto riguarda le adozioni però) ma non so capire cosa ci sia di diverso [SM=g10253]
Se non c'è nulla di diverso il convivente dice: "Perché sposarsi?"
Ma...dall'altra parte...se non c'è nulla di diverso lo sposato dice: "Perché allora non sposarsi?"

Mi piacerebbe capire cosa rappresenta di strano, o particolare, quella firma, davvero [SM=g8428]
Okay...le spese per gli avvocati in caso di divorzio? E' questo? O solo questo?

Cmq sono d'accordo Feni...ognuno è libero di scegliere e sarebbe un bene che le coppie di fatto fossero in qualche modo regolamentate.

Anche se alla fine una domanda sorge: "ma se si vogliono i diritti del matrimonio...perché non prendersi pure i doveri?"
E per doveri intendo la responsabilità di sapere che un domani magari sarà + complicata un'eventuale separazione, ad esempio.
Una volta, anni fa, quando all'inizio si parlava di regolamentazione per le coppie di fatto, il mio primo pensiero fu: "ennò eh...troppo comodo eh [SM=g9757] " ero favorevole solo per le coppie omosessuali.
Poi il mio pensiero è cambiato ovviamente, ma mi resta quella curiosità di cui sopra, forse non la capirò mai...l'importante è essere consapevoli della libertà altrui, questo conta più di tutto per me...e qui chiudo il poema [SM=g8916] [SM=g8956]




Come non quotarti in toto?
Ci siamo sposati molto giovani ma eravamo sicurissimi del nostro amore che non ci è nemmeno passata per la mente una convivenza, dopo 30 anni siamo ancora uniti come allora...
Kantarella
00mercoledì 9 settembre 2009 23:08
Re: Re:
marco222, 09/09/2009 23.05:




Come non quotarti in toto?
Ci siamo sposati molto giovani ma eravamo sicurissimi del nostro amore che non ci è nemmeno passata per la mente una convivenza, dopo 30 anni siamo ancora uniti come allora...




Che bello Marchino [SM=g9580]

Sono arcicontenta di lèggere queste frasi! [SM=g10406]
Lady_Mary
00giovedì 10 settembre 2009 09:19
Re: Re:
marco222, 09/09/2009 23.05:




Come non quotarti in toto?
Ci siamo sposati molto giovani ma eravamo sicurissimi del nostro amore che non ci è nemmeno passata per la mente una convivenza, dopo 30 anni siamo ancora uniti come allora...




fa piacere anche a me leggere queste frasi [SM=g9430] però è anche vero che da giovani l'amore si vive in maniera assoluta , ti travolge , segui il cuore e non ti poni domande : a 20 anni non pensi ai problemi legati alla convivenza , non hai abitudini radicate , non ti sfiora nemmemo il pensiero che possa finire anche solo per problemi caratteriali.
a 30 anni pur amandolo e sapendo che è la persona giusta , delle domande te le poni .
Per me non aveva senso convivere , stavamo insieme da 10 anni e avevamo voglia di costruire qualcosa insieme, non nascondo che è stato difficile adattarsi sopratutto i primi mesi ma dopo è stato wonderful [SM=g9430] .

Condivido il pensiero di andare a convivere perchè non si conosce bene l'altro ma dopo nel momento in cui ci si ama , si sta bene insieme , si è sicuri del rapporto non capisco perchè non sposarsi .
Dovrebbe essere considerato un atto naturale e non un obbligo per garantirsi dei diritti (e dei doveri).
Della serie : voglio stare con te tutta la vita .


Fenicefelice
00giovedì 10 settembre 2009 11:17
ho sentito dire da qlcn che c'era la proposta di un anno pre-matrimoniale in cui venivano garantiti i diritti e ovviamente doveri...anche prendersi cura del compagno malato è un dovere che proprio qll sentenza citata nel primo post obbligava ad adempire.

chissà che fine ha fatto sta proposta.

intanto so solo che esistono molte coppie anche con figli che in italia gradirebbero avere qlc diritto in più. i motivi per ritardare un matrimonio possono essere i più disparati però non trovo giusto che nel caso di difficoltà le differenze di trattamento tra una coppia sposata o no ci sia.

ho amici che hanno figli, che han cercato casa, comprato mobili, cresciuto il pupo e ora piano piano si stan facendo da soli il matrimonio...ma intanto in qst 3 anni pre- se succedeva qlcs?

ho un'amica che invece ha dovuto aspettare separazione e divorzio del marito dalla prima moglie, e intanto vivevano insieme e con una figlia, ma senza vedersi riconosciuti gli stessi diritti fondamentali degli sposati.

io ho il mio caso di convivenza da un anno: il trasferimento, il riorganizzare una nuova vita insieme, il rendere vivibile l'appartamento dove viviamo, l'accudire mia nonna, il pensiero della casa da restaurare...diciamo che anche a noi piacerebbe goderci il matrimonio come un'occasione di festa per riunire i nostri cari che nel nostro caso sono sparsi per l'italia e all'estero ma ci vogliono dei tempi tecnici e durante l'intervallo? se capita qlcs siamo fregati. io vorrei solo che anche qst periodo pre- fosse tutelato almeno nelle cose gravi, i momenti in cui si può essere in difficoltà. è facile stare bene nei momenti di gioia, ma è difficile nei momenti di malattia, se ti impediscono di farlo. perchè?

io vorrei che ci fosse una specie di modulo che dal momento che vai a convivere lo dichiari in comune e ne prendono atto, stop.
una cosa rapida e veloce come un cambio di residenza.

e che poi con calma ci possiamo organizzare per passare allo step successivo del matrimonio. che cmq anche in comune con rito civile hai i 180 giorni per farlo, altrimenti ti tocca ripeter tutto di nuovo. invece un modulo come piacerebbe a me, si direbbe, noi siam lì e ci vogliamo bene, considerateci se per caso avremmo bisogno.

perchè per i gay sì e per gli etero no? di coppie di fatto anche con figli, il paese è pieno, bisognerebbe interrogarsi perchè...se fosse così facile tutti sarebbero sposati, il problema non ci sarebbe, invece da qlc parte c'è.

perchè pensare che le coppie di fatto scelgano qst forma per evitare i tempi lunghi della separazione? perchè ritenerlo troppo facile? perchè per separarsi, quasi a forma di espiazione, trovate giusto che trascorrano 3 anni?
3 anni in amore e nella vita sono tanti, se una storia è finita, è finità non è che prolungando la fase del distacco qlcs cambia.
anche se fosse che in un contratto da coppia di fatto sia più semplice la separazione lo vedo come un bene, entrambi sono coscienti di qst a firmarlo. basterebbe avere già le regole da applicare in caso di separazione e via.

conosco una persona che ha passato sulla sua pelle il divorzio e non è per niente facile dover protrarre per anni un tiraemolla, dover stare a farsi la guerra, spender soldi in avvocati per niente etc.
non entro nei particolari per non esser indiscreta, ma non è che tutti han la fortuna di beccare al primo colpo l'amore...magari tu ami perdutamente una persona che poi si rivela sbagliata, o si cresce diversamente...le coppie che funzionano sono qll che hanno avuto la fortuna di amarsi davvero, di affrontare insieme le difficoltà, di fare passi indietro per venirsi incontro....ma perchè non provare a capire chi purtroppo in qst cosa così delicata come l'amore ha avuto sfortuna? perchè pensate magari che siano persone che non si impegnano abbastanza?
marco222
00giovedì 10 settembre 2009 21:07
Re: Re: Re:
Lady_Mary, 10/09/2009 9.19:




fa piacere anche a me leggere queste frasi [SM=g9430] però è anche vero che da giovani l'amore si vive in maniera assoluta , ti travolge , segui il cuore e non ti poni domande : a 20 anni non pensi ai problemi legati alla convivenza , non hai abitudini radicate , non ti sfiora nemmemo il pensiero che possa finire anche solo per problemi caratteriali.
a 30 anni pur amandolo e sapendo che è la persona giusta , delle domande te le poni .
Per me non aveva senso convivere , stavamo insieme da 10 anni e avevamo voglia di costruire qualcosa insieme, non nascondo che è stato difficile adattarsi sopratutto i primi mesi ma dopo è stato wonderful [SM=g9430] .

Condivido il pensiero di andare a convivere perchè non si conosce bene l'altro ma dopo nel momento in cui ci si ama , si sta bene insieme , si è sicuri del rapporto non capisco perchè non sposarsi .
Dovrebbe essere considerato un atto naturale e non un obbligo per garantirsi dei diritti (e dei doveri).
Della serie : voglio stare con te tutta la vita .





Si lo so che quando si è giovani si è anche un pò superficiali ed incoscienti ma penso anche che a volte è giusto così, nelle vita bisogna rischiare, la vita stessa è rischio ed invece noi vorremmo sempre ed in ogni caso sicurezze...
Comunque sono anche d'accordo per un periodo di prova, l'importantante è darsi una scadenza altrimenti si rimane sempre in prova.
marco222
00giovedì 10 settembre 2009 21:27
Re:
Fenicefelice, 10/09/2009 11.17:

ho sentito dire da qlcn che c'era la proposta di un anno pre-matrimoniale in cui venivano garantiti i diritti e ovviamente doveri...anche prendersi cura del compagno malato è un dovere che proprio qll sentenza citata nel primo post obbligava ad adempire.

chissà che fine ha fatto sta proposta.

intanto so solo che esistono molte coppie anche con figli che in italia gradirebbero avere qlc diritto in più. i motivi per ritardare un matrimonio possono essere i più disparati però non trovo giusto che nel caso di difficoltà le differenze di trattamento tra una coppia sposata o no ci sia.

ho amici che hanno figli, che han cercato casa, comprato mobili, cresciuto il pupo e ora piano piano si stan facendo da soli il matrimonio...ma intanto in qst 3 anni pre- se succedeva qlcs?

ho un'amica che invece ha dovuto aspettare separazione e divorzio del marito dalla prima moglie, e intanto vivevano insieme e con una figlia, ma senza vedersi riconosciuti gli stessi diritti fondamentali degli sposati.

io ho il mio caso di convivenza da un anno: il trasferimento, il riorganizzare una nuova vita insieme, il rendere vivibile l'appartamento dove viviamo, l'accudire mia nonna, il pensiero della casa da restaurare...diciamo che anche a noi piacerebbe goderci il matrimonio come un'occasione di festa per riunire i nostri cari che nel nostro caso sono sparsi per l'italia e all'estero ma ci vogliono dei tempi tecnici e durante l'intervallo? se capita qlcs siamo fregati. io vorrei solo che anche qst periodo pre- fosse tutelato almeno nelle cose gravi, i momenti in cui si può essere in difficoltà. è facile stare bene nei momenti di gioia, ma è difficile nei momenti di malattia, se ti impediscono di farlo. perchè?

io vorrei che ci fosse una specie di modulo che dal momento che vai a convivere lo dichiari in comune e ne prendono atto, stop.
una cosa rapida e veloce come un cambio di residenza.

e che poi con calma ci possiamo organizzare per passare allo step successivo del matrimonio. che cmq anche in comune con rito civile hai i 180 giorni per farlo, altrimenti ti tocca ripeter tutto di nuovo. invece un modulo come piacerebbe a me, si direbbe, noi siam lì e ci vogliamo bene, considerateci se per caso avremmo bisogno.

perchè per i gay sì e per gli etero no? di coppie di fatto anche con figli, il paese è pieno, bisognerebbe interrogarsi perchè...se fosse così facile tutti sarebbero sposati, il problema non ci sarebbe, invece da qlc parte c'è.

perchè pensare che le coppie di fatto scelgano qst forma per evitare i tempi lunghi della separazione? perchè ritenerlo troppo facile? perchè per separarsi, quasi a forma di espiazione, trovate giusto che trascorrano 3 anni?
3 anni in amore e nella vita sono tanti, se una storia è finita, è finità non è che prolungando la fase del distacco qlcs cambia.
anche se fosse che in un contratto da coppia di fatto sia più semplice la separazione lo vedo come un bene, entrambi sono coscienti di qst a firmarlo. basterebbe avere già le regole da applicare in caso di separazione e via.

conosco una persona che ha passato sulla sua pelle il divorzio e non è per niente facile dover protrarre per anni un tiraemolla, dover stare a farsi la guerra, spender soldi in avvocati per niente etc.
non entro nei particolari per non esser indiscreta, ma non è che tutti han la fortuna di beccare al primo colpo l'amore...magari tu ami perdutamente una persona che poi si rivela sbagliata, o si cresce diversamente...le coppie che funzionano sono qll che hanno avuto la fortuna di amarsi davvero, di affrontare insieme le difficoltà, di fare passi indietro per venirsi incontro....ma perchè non provare a capire chi purtroppo in qst cosa così delicata come l'amore ha avuto sfortuna? perchè pensate magari che siano persone che non si impegnano abbastanza?




Ma scusa, ma bisogna stabilire un limite, o sposati oppure no, o bianco o nero, o dentro o fuori, che senso ha dire noi ci vogliamo bene e quindi siamo mezzi sposati??? Ma ci pensi a quante fogli di carta si depositerebbero nei comuni?????? Miliardi di certificati che non avrebbero nessun valore giuridico, fatte da coppie fasulle esclusivamente per usufruire di vantaggi fiscali od altre amenità. Dico miliardi perché si dovrebbe ufficializzare ogni cambio di partner...
E poi, ma veramente pensi che sia così difficile ed impegnativo sposarsi?
Mia nipote, convivente da circa otto anni, mi ha informato circa venti giorni prima del suo matrimonio, io e mia moglie abbiamo fatto i testimoni, e l'ha fatto una settimana dopo che l'hanno deciso. Tutto molto semplice, si sono recati in municipio ed hanno preso appuntamento per il mese successivo, alle 12,00 ci siamo presentati ed il funzionario ha impiegato meno di 20 minuti per espletare tutte le formalità, dopodichè ci siamo recati al ristorante per un pranzo tra intimi, nessun fotografo, nessun fioraio, nessuna auto da cerimonia, nada de nada, solo una bella cerimonia semplicissima ed anticonformista come sonoi loro.
Comunque capisco le perplessità di chi tentenna.
Lady_Mary
00venerdì 11 settembre 2009 08:49
Re: Re: Re: Re:
marco222, 10/09/2009 21.07:



Si lo so che quando si è giovani si è anche un pò superficiali ed incoscienti ma penso anche che a volte è giusto così, nelle vita bisogna rischiare, la vita stessa è rischio ed invece noi vorremmo sempre ed in ogni caso sicurezze...
Comunque sono anche d'accordo per un periodo di prova, l'importantante è darsi una scadenza altrimenti si rimane sempre in prova.




daccordissimo con te . La vita è un rischio e anche il matrimonio a qualunque età è un colpo di pazzia [SM=g8424]
Lady_Mary
00venerdì 11 settembre 2009 09:03
Re:
Fenicefelice, 10/09/2009 11.17:

.... ma non è che tutti han la fortuna di beccare al primo colpo l'amore...magari tu ami perdutamente una persona che poi si rivela sbagliata, o si cresce diversamente...le coppie che funzionano sono qll che hanno avuto la fortuna di amarsi davvero, di affrontare insieme le difficoltà, di fare passi indietro per venirsi incontro....ma perchè non provare a capire chi purtroppo in qst cosa così delicata come l'amore ha avuto sfortuna? perchè pensate magari che siano persone che non si impegnano abbastanza?



Feni anche sposandosi la persona può rilevarsi quella sbagliata altrimenti non ci sarebbero tutti questi divorzi in giro , famiglie alla deriva e famiglie allargate.
Questo sta nell'ordine delle cose , è un rischio che bisogna correre .

Però convivere perchè dopo è un casino separarsi è sicuramente partire con il piede sbagliato . Ritengo sia più giusto convivere per un breve periodo per approfondire la conoscenza, mettersi alla prova e capire fino a che punto riusciamo ad entrare nell'ottica del "noi" e non più dell'"io".
Sposarsi è anche un assunzione di responsabilità che con la convivenza non ti assumi .

Lady_Mary
00venerdì 11 settembre 2009 09:28
Re:
Fenicefelice, 10/09/2009 11.17:

.



io ho il mio caso di convivenza da un anno: il trasferimento, il riorganizzare una nuova vita insieme, il rendere vivibile l'appartamento dove viviamo, l'accudire mia nonna, il pensiero della casa da restaurare...diciamo che anche a noi piacerebbe goderci il matrimonio come un'occasione di festa per riunire i nostri cari che nel nostro caso sono sparsi per l'italia e all'estero ma ci vogliono dei tempi tecnici e durante l'intervallo? se capita qlcs siamo fregati. io vorrei solo che anche qst periodo pre- fosse tutelato almeno nelle cose gravi, i momenti in cui si può essere in difficoltà. è facile stare bene nei momenti di gioia, ma è difficile nei momenti di malattia, se ti impediscono di farlo. perchè?




di solito questo accade nelle coppie più adulte che hanno figli grandi e vedono la compagna/o come un intruso in famiglia.
non credo che se fosse accaduto qualcosa nel periodo del fidanzamento le nostre rispettive famiglie avrebbero escluso me o all'epoca il mio fidanzato .I miei sapevamo che dovevamo sposarci ed anche se non vivevamo sotto lo stesso tetto escluderlo sarebbe stata un azione riprolevore .
Poi sempre che regni l'armonia ci sono decisioni che vanno prese in famiglia : mia cognata ha deciso con noi cosa era meglio fare per mio fratello . Ovviamente sono situazioni delicate e non esiste una regola fissa .

marco222
00venerdì 11 settembre 2009 21:31
Re:
Fenicefelice, 10/09/2009 11.17:


conosco una persona che ha passato sulla sua pelle il divorzio e non è per niente facile dover protrarre per anni un tiraemolla, dover stare a farsi la guerra, spender soldi in avvocati per niente etc.
non entro nei particolari per non esser indiscreta, ma non è che tutti han la fortuna di beccare al primo colpo l'amore...magari tu ami perdutamente una persona che poi si rivela sbagliata, o si cresce diversamente...le coppie che funzionano sono qll che hanno avuto la fortuna di amarsi davvero, di affrontare insieme le difficoltà, di fare passi indietro per venirsi incontro....ma perchè non provare a capire chi purtroppo in qst cosa così delicata come l'amore ha avuto sfortuna? perchè pensate magari che siano persone che non si impegnano abbastanza?



Non ho mai capito il perché delle guerre quando ci si separa, sembra che sia d'obbligo ed anche tu lo prendi come un fatto scontato. Se non ci sono figli in mezzo la separazione ed il divorzio sono più semplici, basta andare da un onesto avvocato ed ascoltare i suoi consigli senza cedere alla tentazione di vendette, ripicche e dispetti che portano solo ad un inasprimento della contesa ed all'arricchimento dei legali. Se ci sono figli invece è fondamentale non usarli come clave per colpire l'altro e per evitare traumi peggiori ai bambini. Purtroppo l'egoismo e l'ignoranza sono cattivi consiglieri...
Bag End
00giovedì 17 settembre 2009 09:23
Re:
Fenicefelice, 09/09/2009 15.02:

o all'ospedale, dove il modulo da compilare ti propone solo: celibe o sposato?
per fortuna che il mio compagno aveva le facoltà mentali per decidere di rifiutare un'operazione, di rifiutare un esame invasivo e richiederne un altro con tutti i medici contro. lui c'era ed eravamo entrambi d'accordo sulla strategia da seguire sul suo corpo, ma se non fosse stato in grado di dar voce alla sua autodeterminazione, io non avrei avuto nessuna voce in capitolo per riportare le sue parole, il suo volere. sarebbe dipeso dai suoi familiari, che non vivono con lui, che non sanno come la pensa su cose così intime, e pur sapendolo potrebbero ritener giusto operar diversamente, avrebbero i diritti legali per farlo e io non potrei oppormi in nessun modo.

la stessa cosa vale al contrario, il mio compagno sa come la penso, i miei la pensano in tutt'altra maniera...io voglio che le mie volontà, il mio modo di pensare, il mio corpo sia rispettato anche se momentaneamente non sono in grado di fare valere il mio pensiero.

vorrei che al mio convivente, la persona che amo, la persona con cui vivo, spetti qst diritto.






L'unico motivo per cui mi sono sposata è per dare dei diritti al mio compagno. Uso appositamente questa parola, a ribadire che per me ciò che abbiamo firmato è solo un pezzo di carta senza alcun valore. Purtroppo vivo in un paese in cui esso ha valore per la legge e mi sono adeguata. Se l'impegno è preso con coscienza da entrambe le parti non esiste alcuna differenza tra matrimonio e convivenza, ed infatti per noi non è cambiato assolutamente nulla, nel passare dall'una all'altro.
Ribadisco un concetto giuridico molto semplice che mi è tanto caro: la mancanza di leggi su argomenti così importanti per la vita delle persone impoveriscono un paese, e creano dei vuoti che si colmano con comportamenti disparati, anche poco ortodossi: penso alle coppie di fatto (omo e etero), penso all'eutanasia, penso all'aborto (riusciremo a tenere intatta la legge che funziona tanto bene?), penso alla ricerca sulle cellule staminali, penso alla fencondazione assistita (che chi ha i soldi si va a fare in Spagna, perché qui è un massacro).
In questo paese, negli ultimi 20 anni, si è cercato spesso di limitare le libertà degli individui, per seguire le convinzioni personali di un numero limitato di persone; convinzioni religiose di solito, come se la morale religiosa debba essere legalizzata. Non voglio parlar male della Chiesa, altrimenti vado fuori tema, ma anche l'episodio della vecchietta che non saluta Feni la dice lunga sulle responsabilità di certe situazioni.
Vogliamo poi parlare di quelli che richiedono l'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota, per potersi risposare in Chiesa? No, on ne vogliamo parlare, perché diventerei offensiva, e oggi mi sento buona. [SM=g8166]
Fenicefelice
00mercoledì 23 settembre 2009 17:46
grazie della tua esperienza Bag, che mi par di capire è simile alla mia.

leggevo oggi un articolo di franceschini per i diritti alle coppie di fatto...ma ora che aspetto i tempi biblici della politica italiana fatta di tira e molla, faccio prima a sposarmi davvero. mah.

certo un matrimonio base base prevede solo i testimoni e gli sposi, ovvio che lo puoi fare su 2piedi e con costi esigui.
neanche a me piacciono le pacchianate supersnob, figurati, saremo molto alternativi. noi l'abbiam pensata tipo festa da passare con amici e parenti lontani per forza di cose, quindi occasione di riunione e vacanza.

mo' vediamo che riusciamo a combinare.
Bag End
00mercoledì 23 settembre 2009 22:55
Re:
Fenicefelice, 23/09/2009 17.46:

grazie della tua esperienza Bag, che mi par di capire è simile alla mia.




Sono convinta che un diritto acquisito per qualcuno diverso dalla mia persona, non tolga nulla a me ed alle mie libertà, anzi ci arricchisce entrambi.
Sì sono d'accordo con te.
Riguardo alle preoccupazioni di Marco, sui problemi fiscali che le coppie di fatto creerebbero, non le trovo fondate. Anche nella situazione attuale la convivenza viene usata da molti per non perdere vantaggi fiscali, o per non perdere gli alimenti che corrisponde il vecchio coniuge. Se pensiamo sempre che una legge non va fatta, perché poi qualcuno trova il modo per guadagnarci sopra in maniera impropria, allora possiamo anche accettare l'anarchia e non fare più nessuna legge, né riconoscere quelle che già ci sono (cosa che a certi livelli già avviene)
LunaImmobile!
00giovedì 24 settembre 2009 01:04
Re:
Kantarella, 09/09/2009 22.58:

Non so...io non ci vedo e non ci ho mai visto nulla di strano in quel pezzo di carta [SM=g10342]

Ho sempre pensato al matrimonio come a un evento naturale, non forzato, semplice e soprattutto d'amore.
Una voglia di gridare l'amore per il tuo uomo con tutto il fiato che hai in gola, una sorta di dimostrazione, del tipo: "Sono così certa del mio amore che te lo metto nero su bianco che non finirà, puoi scommetterci" [SM=g8228]
(ovviamente sono sicura che quella voglia di amare c'è anche in chi non si sposa, su questo non discuto...io descrivo soltanto uno stato d'animo mio che non esclude nulla dall'altra parte, spero sia chiaro [SM=g8457] )

Voglio dire...cos'è una firma in Comune, in effetti? Perché spaventa tanto? Sono favorevole da sempre alla convivenza, son pure favorevole al matrimonio fra coppie omosessuali (con riserva per quanto riguarda le adozioni però) ma non so capire cosa ci sia di diverso [SM=g10253]
Se non c'è nulla di diverso il convivente dice: "Perché sposarsi?"
Ma...dall'altra parte...se non c'è nulla di diverso lo sposato dice: "Perché allora non sposarsi?"

Mi piacerebbe capire cosa rappresenta di strano, o particolare, quella firma, davvero [SM=g8428]
Okay...le spese per gli avvocati in caso di divorzio? E' questo? O solo questo?

Cmq sono d'accordo Feni...ognuno è libero di scegliere e sarebbe un bene che le coppie di fatto fossero in qualche modo regolamentate.

Anche se alla fine una domanda sorge: "ma se si vogliono i diritti del matrimonio...perché non prendersi pure i doveri?"
E per doveri intendo la responsabilità di sapere che un domani magari sarà + complicata un'eventuale separazione, ad esempio.
Una volta, anni fa, quando all'inizio si parlava di regolamentazione per le coppie di fatto, il mio primo pensiero fu: "ennò eh...troppo comodo eh [SM=g9757] " ero favorevole solo per le coppie omosessuali.
Poi il mio pensiero è cambiato ovviamente, ma mi resta quella curiosità di cui sopra, forse non la capirò mai, chissà!
L'importante è essere consapevoli della libertà altrui, questo sì che conta più di tutto per me...e qui chiudo il poema [SM=g8916] [SM=g8956]




quotone.
Riflettendoci sul momento mi verrebbe da dire che millenni di un certo tipo di cultura siano difficilmente eliminabili.Per noi (intendendo l'Italia)la parola matrimonio evoca comunque l'idea del "per sempre" "LA responsabilità",c'è poco da fare.
Credo che per molti sia davvero un salto di prospettiva.
Perchè forse c'è davvero la vocina che ti dice "avvocati,lungaggini burocratiche,guai,liti,lotte".
Così come ben pochi rinunciano alla cerimonia e a tutto il contorno.
Che poi,a voler ben guardare,non c'è bisogno del matrimonio per scannarsi alla fine di una storia:ma questo lo sappiamo razionalmente,poi la pancia ci dice altro.

Detto questo,favorevolissima al riconoscimento delle coppie di fatto...ma siccome siamo in Italia e chissà quando accadrà,nell'attesa di firmare un certificato di riconoscimento,vado in comune,mi sciroppo la lettura dei vari codici,metto due firme e mi sposo.
Esattamente come ha fatto la nipote di Marco.

Riguardo alla vecchietta che non saluta,mi indignerei molto di più se fosse una ragazza...ma è una vecchietta appunto,cresciuta in un certo clima e in tempi decisamente diversi.
Il referendum sul divorzio è stato,se non sbaglio,a metà degli anni '70..
quaquoco
00giovedì 24 settembre 2009 08:45
Re:
Fenicefelice, 23/09/2009 17.46:


certo un matrimonio base base prevede solo i testimoni e gli sposi, ovvio che lo puoi fare su 2piedi e con costi esigui.
neanche a me piacciono le pacchianate supersnob, figurati, saremo molto alternativi. noi l'abbiam pensata tipo festa da passare con amici e parenti lontani per forza di cose, quindi occasione di riunione e vacanza.

mo' vediamo che riusciamo a combinare.





Il prossimo 10 ottobre son 32 anni che mi son sposata [SM=g8890] (già 32 mi sembra ieri) fatto per forza di cose maggiori, a mio marito avevano dato il foglio di via perchè risultava clandestino, una storia lunga.
Al mio matrimonio erano presenti solo i due testimoni, tornassi indietro rifarei uguale, uguale, unica cosa farei fare qualche foto, allora non avevamo i soldi neppure per il fotografo
Questo per dire che dopo tanti anni tutto è Ok anche senza cerimonie costosissime [SM=g9580]
Fenicefelice
00giovedì 24 settembre 2009 14:00
massì, Luna, la storia della vecchietta l'ho citata per dovere di cronaca...ma ovvio che capisco la chiusura mentale di una persona vissuta in un'altra epoca, di un paesino chiuso, dove tutto ruota intorno alla chiesa...a me fa tenerezza/compassione/un po' mi incazzo...nel senso, mi spiace che pregiudizi verso una donna che convive vengano portati avanti da altre donne. mi fa tristezza solo quello, per il resto capisco il suo vissuto e ci rido su, anzi prima o poi vado lì apposta guardandola negli occhi e mi ci presento. non aspetto di avere l'anello per diventare visbile (tolkien al contrario).

anche per noi andava bene il minimo essenziale, poi ci siam detti che visto che capita una volta sola si poteva farlo sobrio ma invitando cmq parenti e amici lontani, vederla come un'occasione di riunione piacevole.
@Luna hai capito a cosa mi servivi????????????????? [SM=g9295]

massì, più è intimo e più te la godi.
marco222
00giovedì 24 settembre 2009 21:36
Re: Re:
Bag End, 23/09/2009 22.55:




Sono convinta che un diritto acquisito per qualcuno diverso dalla mia persona, non tolga nulla a me ed alle mie libertà, anzi ci arricchisce entrambi.
Sì sono d'accordo con te.
Riguardo alle preoccupazioni di Marco, sui problemi fiscali che le coppie di fatto creerebbero, non le trovo fondate. Anche nella situazione attuale la convivenza viene usata da molti per non perdere vantaggi fiscali, o per non perdere gli alimenti che corrisponde il vecchio coniuge. Se pensiamo sempre che una legge non va fatta, perché poi qualcuno trova il modo per guadagnarci sopra in maniera impropria, allora possiamo anche accettare l'anarchia e non fare più nessuna legge, né riconoscere quelle che già ci sono (cosa che a certi livelli già avviene)




Ma non è una preoccupazione legata ad aspetti fiscali, il matrimonio è un contratto particolare tra due persone che si amano e dà loro dei diritti come dei doveri, se vogliamo svilirlo dando la possibilità a tutti di avere i medesimi vantaggi senza gli svantaggi allora è meglio abolire tutto. Ma ti sembra giusto che una coppia sposata debba rivolgersi ad un legale per divorziare ed ad una coppia di fatto basta strappare un foglio di carta nella quale hanno apposto due firme?
Ma insomma, o sposati oppure no, non accetto una posizione intermedia, semplicemente perché non esiste. Ovvio che non si riferisce alle coppie di fatto, con le quali io non ho nulla contro, io intendo giuridicamente.
marco222
00giovedì 24 settembre 2009 21:46
Re:
Fenicefelice, 23/09/2009 17.46:


certo un matrimonio base base prevede solo i testimoni e gli sposi, ovvio che lo puoi fare su 2piedi e con costi esigui.
neanche a me piacciono le pacchianate supersnob, figurati, saremo molto alternativi. noi l'abbiam pensata tipo festa da passare con amici e parenti lontani per forza di cose, quindi occasione di riunione e vacanza.

mo' vediamo che riusciamo a combinare.




Ovvio che devi poi scegliere tra un matrimonio classico con tutti i parenti, gli amici, i vicini di casa, i colleghi etcc.. oppure solo con i testimoni, i genitori ed i parenti stretti come i fratelli.
Io ho fatto un matrimonio classico con circa 100 persone invitate, limitandomi ai soli zii senza invitare i numerosissimi cugini ed è stato bello ma molto pesante, ma preferisco una cerimonia più intima solo con i parenti strettissimi ed i testimoni, senza fotografi, fiorai, macchine per gli sposi ed orpelli vari, penso che sia più gestibile e più umano.
Bag End
00giovedì 24 settembre 2009 21:57
Re: Re: Re:
marco222, 24/09/2009 21.36:


Ma ti sembra giusto che una coppia sposata debba rivolgersi ad un legale per divorziare ed ad una coppia di fatto basta strappare un foglio di carta nella quale hanno apposto due firme?



Il diritto di uguaglianza stabilisce che situazioni giuridiche analoghe siano trattate allo stesso modo. Una coppia di fatto ed una coppia unita in matrimonio sono due fattispecie diverse, quindi mi sembra giusto che siano trattate in modo diverso dalla legge.
Il problema della situazione odierna è che qualcuno non ha alcun diritto, e nessuno può scegliere: se vuoi dare dei diritti al tuo compagno, devi sposarti, altrimenti il tuo compagno non è nessuno.
marco222
00giovedì 24 settembre 2009 22:11
Re: Re: Re: Re:
Bag End, 24/09/2009 21.57:



Il diritto di uguaglianza stabilisce che situazioni giuridiche analoghe siano trattate allo stesso modo. Una coppia di fatto ed una coppia unita in matrimonio sono due fattispecie diverse, quindi mi sembra giusto che siano trattate in modo diverso dalla legge.
Il problema della situazione odierna è che qualcuno non ha alcun diritto, e nessuno può scegliere: se vuoi dare dei diritti al tuo compagno, devi sposarti, altrimenti il tuo compagno non è nessuno.




E' vero ma non si possono dare dei diritti, che potrebbero anche significare la vita o la morte, senza pensarci bene sopra, è una scelta importante e deve essere sancita legalmente.
Bag End
00giovedì 24 settembre 2009 22:30
Re: Re: Re: Re: Re:
marco222, 24/09/2009 22.11:




E' vero ma non si possono dare dei diritti, che potrebbero anche significare la vita o la morte, senza pensarci bene sopra, è una scelta importante e deve essere sancita legalmente.




Scusa Marco, ma della mia vita e della mia morte voglio decidere io. Lo Stato non deve entare nel merito delle mie decisioni. Si chiama libero arbitrio, ed il suo esercizio non lede i diritti di nessuno. Ed è questo il motivo per cui sono favorevole anche a tutte le forme di eutanasia.
La legge stabilisce che con la maggiore età l'individuo acquisisce la capacità di agire, ed in questo rientra anche la scelta di affidare la propria vita nelle mani di un altro individuo; in fondo ogni volta che ci fidiamo di un medico, facciamo la stessa cosa?
marco222
00giovedì 24 settembre 2009 22:45
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Bag End, 24/09/2009 22.30:




Scusa Marco, ma della mia vita e della mia morte voglio decidere io. Lo Stato non deve entare nel merito delle mie decisioni. Si chiama libero arbitrio, ed il suo esercizio non lede i diritti di nessuno. Ed è questo il motivo per cui sono favorevole anche a tutte le forme di eutanasia.
La legge stabilisce che con la maggiore età l'individuo acquisisce la capacità di agire, ed in questo rientra anche la scelta di affidare la propria vita nelle mani di un altro individuo; in fondo ogni volta che ci fidiamo di un medico, facciamo la stessa cosa?




Mica vero! dal medico andiamo per necessità e perché abbiamo fiducia, è riconosciuto legalmente ed è il suo lavoro. Ovviamente ci sono anche gli incapaci ma questo è un altro discorso. Il pericolo è che si possa presentare in ospedale una persona con un pezzo di carta in mano, con una firma magari falsa od estorta, accampando diritti su una persona che non è in stato cosciente. Ma i medici che cosa potrebbero fare? ma che sono carabinieri? devono decidere, e probabilmente anche in fretta...No, non mi piacerebbe veramente essere al posto di quel poveretto.
Bag End
00giovedì 24 settembre 2009 22:55
marco222, 24/09/2009 22.45:


Il pericolo è che si possa presentare in ospedale una persona con un pezzo di carta in mano, con una firma magari falsa od estorta, accampando diritti su una persona che non è in stato cosciente. Ma i medici che cosa potrebbero fare? ma che sono carabinieri? devono decidere, e probabilmente anche in fretta...No, non mi piacerebbe veramente essere al posto di quel poveretto.



Ma perché al coniuge chiedono il certificato di matrimonio? E poi scusa, ma se per formalizzare la coppia di fatto si va in un ufficio pubblico, come fai ad estorcere o falsificare una firma? [SM=g10342]

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