In un fumoso bar di periferia, stava immobile un vecchio flipper, un bel Bally elettromeccanico, nessuno ne sapeva nulla di lui e del suo funzionamento, eppure tutti ci giocavano, certo, era un po vecchiotto e a volte si inceppava, per cui, gli avventori, dovevano costringerlo a ripartire con spintoni e qualche calcio, lui, per nulla turbato, reagiva a volte regalando palline nuove a volte si, un poco stizzito si congedava con una grossa scritta rossa "TILT", ma dopo poco si riaccendeva più felice di prima. Chi non era felice era il proprietario del bar, il quale, non volendo capire che i giocatori amavano quel flipper, lo conoscevano profondamente e che il flipper li ricambiava, era sempre a lamentarsi delle botte e dei calci, aveva paura che il suo giocattolo si rompesse, che lui non solo non avrebbe più incassato le cento lire a partita, ma che addirittura avrebbe dovuto sborsare dei soldi per farlo riparare. Così una bella mattinata umida e stantia, decise che il flipper non si poteva più toccare, se la pallina si fosse incastrata o bloccata, si sarebbe dovuto schiacciare il bottone off e perdere la partita, riaccenderlo e rimettere 100 lire per giocare.
Il flipper in cuor suo non se la prese granchè, ma gli avventori, così legati a quel vecchio flipper e a quel suo modo di essere genuino, persero ogni interesse e si trasferirono in un nuovo bar, ove il proprietario non solo aveva un flipper identico, ma offriva da bere a chi batteva il record di punti.
Buona giornata a tutti
Luca
[Modificato da rootfellas 24/05/2007 13:01]
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Sembra impossibile
che segua ancora te,
questa è una malattia
che non va più via
Vorrei andar via
Vorrei andar via di qua,
ma non resisto
lontano da te