Dunque, vorrei parlarvi un po' del posto in cui mi ha "spedito" Fenice questa Pasquetta.
Questi sono due link:
http://www.labiolca.it/Erba-Madre.html
http://www.veneto-agriturismo.it/index.php?section=agriturismo&provincia=Verona&id=erbamadre
Ora, non vi fate trarre in inganno: a mio avviso NON ha niente a che vedere con un agriturismo, almeno nel senso banale e più utilizzato del termine. Per chiara ammissione del proprietario non è un luogo in cui si voglia che la gente approdi facilmente: le indicazioni fornite dal secondo sito portano in un luogo completamente diverso. Non c'è nessun tipo di indicazione sulla strada e bisogna percorrere uno sterrato di circa due km che passa in mezzo al nulla. Anche quando parcheggiate non sapete se è la casa giusta o no.
Io la definirei una casa privata che di tanto in tanto apre al pubblico per condividere competenze, esperienze e materiali di vario genere.
Siamo riusciti ad arrivarci (ancora non mi spiego come) all'una e un quarto ieri, confesso che eravamo un po' irritati per il giro del mondo e l'assenza di indicazioni.
Poi abbiamo capito che funziona così.
Siamo stati fatti accomodare in una sala grande, con un solo tavolo al centro apparecchiato per noi; lì abbiamo mangiato un piatto di pasta con la salsa, delle fettine al timo, patate rosolate e insalata, il tutto con acqua e vino rosso (molto buono, ecco cosa mi sono dimenticata di dire al proprietario!!). Abbiamo chiuso con un infuso di liquirizia sorpredentemente buono (morbido, io normalmente odio la liquirizia ma questo era proprio ottimo) e un semifreddo agli amaretti.
Il nostro pranzo è stato allietato fondamentalmente da tre cose, a parte ovviamente il cibo in sé: il silenzio assoluto, la neve e il calore della stufa.
Dopo il pranzo ho scambiato qualche parola con il proprietario, che ci ha raccontato in breve della loro scelta di lasciare un lavoro che si stava impossessando di loro e trovare un luogo silenzioso in cui recuperare il valore del contatto con il territorio (detto così suona fintissimo, sentito in mezzo al nulla ha tutto un altro suono). Quindi loro raccolgono le erbe spontanee che crescono intorno al greto di questo torrente, e ne coltivano altre sulla loro terra (ulivi, calendula, altre officinali...), e ne ricavano prodotti alimentari e cosmetici, in armonia con il loro territorio e con l'ambiente (pannelli solari, emissioni vicine allo zero).
Stamane ho testato la loro crema alla rosa canina, e da spignattatrice devo dire che dovrò fare loro i miei complimenti.
Quanto ha smesso di nevicare abbiamo fatto una passeggiatina fino al torrente: abbiamo visto le violette (anche quelle bianche!!), la rosa canina, l'aglio orsino (ursino?), le primule spontanee e un sacco di altre piante.
Infine ci siamo diretti (a malincuore) verso casa.
Riassumendo: né per molti, né per tutti. Per pochi ma buoni.
phael
PS: se volete andarci scrivetemi un mp, cercherò di spiegarvi la strada.
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