00 08/01/2008 16:27
vai con le gardenie,profumate e bellissime...i rododendri diventano grandi,come le camelie...eriche come base...non mi vengono in mente altre cose. i tufi vulcanici cisono da te o solo arenarie da deposito? comunque puoi sempre "isolare" con fogliame,acidificare periodicamente il terreno,pacciamare sempre con fogliame:chiedi il permesso al botolo prima però.
copio-incollo un post di luca della cdg che almeno può essere utile se si pensa a cosa usare per i drenaggi o per ammendare i terreni:

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Una delle "regole di base" di cui tenere conto è quasi un postulato: qualsiasi ammendante, per esercitare in maniera sensibile la sua azione, dovrebbe essere miscelato negli orizzonti di terreno esplorati dagli apparati radicali delle piante, in quantità volumetricamente almeno pari a quella della matrice cui si va aggiungendo.
Ovvero, in parole povere: se voglio ammendare un metro quadrato di terreno argilloso per migliorarne il drenaggio nei primi 25 cm, devo incorporarvi almeno l'equivalente volume di sabbia, ovvero 0,25 mc (1 mq x 0,25 m di profondità).

Questo si traduce in una teorica impossibilità (pratica, economica) nel modificare *sostanzialmente* le cose.
Nella realtà succede che queste estremizzazioni non siano valide, e piccoli interventi di fertilizzazione apportati quotidianamente (in senso lato), ovvero l'utilizzo delle buone pratiche agronomiche, permettano di ottenere, con il tempo, dei risultati soddisfacenti.

...ma mi sto dilungando...

Nello specifico: i materiali vulcanici, siano quelli naturali (pomice, lapillo, zeolite), che quelli industriali (perlite, vermiculite) hanno un elevatissimo potere fertilizzante, dovuto sia alla capacità drenante, sia alla capacità di fungere da "tampone" per l'acqua, sia alla loro capacità di trattenere sostanze nutritive (C.S.C., capacità di scambio cationico), parametri chiaramente variabili a seconda del materiale.
Vengono tutti ampiamente utilizzati nel settore orto-floro-vivaistico già da diversi anni, mentre per i motivi sopracitati (economici, soprattutto), tardano ad essere impiegati in pieno campo, sia nel settore ornamentale che in quello dell'agricoltura tradizionale.

La zeolite è un caso un po' particolare.
Innanzitutto un distinguo: la zeolite "pura" è un minerale argilloso con struttura cristallina regolare e porosa. La zeolite "tecnica", usata in agricoltura, edilizia, ecc., è un prodotto derivato dalla frantumazione di rocce che contengono zeolite in percentuale più o meno elevata.

Si tratta di un estremamente "versatile" e si presta ad applicazioni differenti (grazie alla sua altissima capacità di scambio cationico, ad esempio, è usata nell'industria dei concimi per costituire prodotti a "lento rilascio" naturale - capitolo a parte).
Di contro, si tratta di un materiale, non di una materia prima vera e propria, perchè sebbene non sia ottenuta con procedimenti industriali (come quelli di espansione di perlite e vermiculite), non si trova "tal quale" in natura, ma sempre contenuta all'interno di rocce, in composizione più o meno vicina alla purezza (il tufo, ad esempio, è una delle rocce con la più alta percentuale di zeolite, ma anche qui esistono dei distinguo: a seconda del tipo di tufo si va dal 40-45% all'80% ed oltre).

L'ottenimento della zeolite "pura" (il minerale argilloso di cui sopra) per separazione dalla roccia madre, è un processo altamente dispendioso e che può essere effettuato solo su settori merceologici ad alto reddito, come quelli farmaceutico o cosmetico, ad esempio. Per gli altri usi (e qui casca l'asino) vengono utilizzate materie d'origine delle provenienze e composizioni più disparate.

In sostanza, sia quelle usate in agricoltura che (vieppiù) quelle utilizzate per le lettiere dei gatti, non sono zeoliti "pure", ma frantumati di rocce che contengono, in percentuali variabili, anche zeolite. La matrice è diversa, ed estremamente variabile. Essendo la zeolite un minerale argilloso, è facile che anche la matrice nella quale è inglobata sia argillosa, ed è questo il caso delle lettiere per gatti. Chi ha dei gatti l'ha utilizzata se ne sarà reso conto: dopo l'utilizzo la lettiera "cognlomera", formando una crosta dura e coerente...l'esatto contrario di quello che vorremmo ottenere in un terreno! "


[Modificato da velenissima65 08/01/2008 16:33]