00 29/07/2007 08:23
Dopo PALERMO, continuo con i luoghi di FEDERICO




AQUISGRANA




La Cappella Palatina nell'antica capitale di Carlomagno è il miraggio di ogni aspirante alla corona imperiale. Federico vi entra da trionfatore nel luglio 1215. ma la regia dell'operazione è, ancora una volta, del pontefice. Innocenzo III ha, dapprima, sponsorizzato l'ascesa al trono imperiale del mediocre Ottone di Brunswick, pensando di poterlo tenere agevolmente sotto controllo. Tuttavia, quando Ottone si cala troppo diligentemente nel ruolo di imperatore e comincia ad occuparsi di politica italiana, Innocenzo non esita a scomunicarlo, a contrapporgli il giovane Federico come candidato all'Impero, e a scatenargli contro il re di Francia, Filippo Augusto. Quest'ultima si rivela la mossa decisiva. I cavalieri francesi sbaragliano quelli tedeschi a Bouvines, il 27 luglio 1214. È un gran giorno per la Francia e per il giovane Hohenstaufen. La sera stessa, Filippo Augusto invia a Federico l'aquila dorata rinvenuta dai suoi uomini tra i resti della tenda di Ottone, abbandonata dagli imperiali in rotta.

Un anno dopo, dicevamo, Federico è ad Aquisgrana, sul punto di essere incoronato Re dei Romani, ultimo diaframma che lo separa dal titolo imperiale. Nella penombra della cripta sotto la Cappella Palatina, prende parte ad una cerimonia di alto valore simbolico. Davanti a pochi eletti, la salma del primo imperatore, Carlomagno, viene riesumata e i "sacri" resti traslati in un'urna d'argento riccamente decorata con le figure degli Apostoli. Lo stesso Federico sigilla la preziosa tomba. Al termine del rito, risaliti nella cappella, ha luogo l'incoronazione. Sigfrido, legato del pontefice e arcivescovo di Magonza, pone sul capo di Federico il diadema regale. Alla fine dell'incoronazione un piccolo fuori programma: il giovane re strappa la croce dalle mani dell'attonito arcivescovo e promette solennemente di recarsi in Terrasanta da crociato, continuando l'impresa che il nonno Barbarossa aveva abbandonato annegando in Cilicia, sulla strada per Gerusalemme, 25 anni prima.

Chi immaginava il nuovo imperatore come un giovane inesperto e indeciso, in primis papa Innocenzo, è servito.





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Occhio per occhio....e il mondo diventa cieco (Gandhi)